di Madeline Espinal Bueno –
Ciao, mi presento.
Sono la depressione, ricordo la prima volta che mi hai accolta. Eri così a disagio con me,
ma poi piano piano sono diventata come una droga.
Quella sensazione di perdersi nel nulla senza provare nessuna emozione o meglio una sola emozione la “Tristezza”. Io e te parliamo sempre, specialmente quando perdi lo sguardo nel vuoto e guardi il soffitto e i tuoi occhi si riempiono di lacrime, le urla sul cuscino, i pugni sul muro.
Io divento sempre più forte e acquisisco poteri, mentre tu perdi la fame, la voglia di vivere, ti tolgo anche il rapporto con gli altri perché stiamo bene così io e te da soli ; non ho paura di niente perché ci sei tu che soffri per me. Ecco che arrivano gli psicofarmaci, beh…grazie! Alimentano la mia forza e tu stai morendo dentro piano piano, pezzo per pezzo. Non hai mai capito cosa fare per star bene, ma per star male ti basta respirare. A volte vorresti solo spegnerti, chiudere gli occhi e non sentire più nulla.
Non hai nessuno accanto, c’è solo quella tipica persona che ti dice:” hai tutto, io proprio non capisco perché stai male!”
La tipica frase che va bene per ogni occasione.
Hai il corpo pieno di tagli e la vita piena di sbagli.
Pensi di aver toccato il fondo ma poi cadi più in basso.
Ancora un altro taglio, un’altra pastiglia, ancora un altro pianto il cuore infranto e nessuno accanto.
La notte senti il cuore che va a mille e vorresti fermarlo; tranquilla ci penso io. Ecco adesso non sei più nessuno. E pensare che bastava solo un po’ di volontà, bastava una sola persona che ti avesse capita, bastava solo una sofferenza in meno.