- avere un orario pomeridiano scolastico non permette agli studenti di concentrarsi sui compiti a casa perchè sono già stanchi nè in attività extra;
- un orario giornaliero molto scomodo per chi non abita in prossimità della scuola porta a perdere molto tempo e a rientrare a casa nel pomeriggio inoltrato e, quindi, poco propensi a svolgere i compiti;
- abbassamento dei livelli di attenzione degli alunni e quindi del rendimento scolastico perchè per molti è pesante studiare o stare attenti dopo l’ora di pranzo;
- l’ultima ora è straziante per gli alunni e molti la affrontano per inerzia.
Personalmente non sono molto favorevole alla settimana corta perchè anche se è un giorno alla settimana, oltre alla domenica, che non si va, si dovrà comunque recuperare quelle ore in orario pomeridiano durante gli altri giorni e secondo me questa cosa sarebbe piuttosto stancante.
Io, ogni lunedì, dopo aver finito i compiti, devo subito andare alla “Petrarca” per il PON di Francese. Il PON dura tre ore e sono delle ore in più oltre a quelle scolastiche; dopo devo tornare a scuola e studiare per il giorno dopo. Quando torno spesso mi sento molto stanca e mi è difficile studiare.
Molti miei cugini, che non vanno a scuola il sabato, e che quindi hanno la settimana corta, dicono che rimanere quella mattina a casa è molto bello, soprattutto perchè riescono a riposare. Però comunque è molto pesante la settimana perchè trascorrono lì il pomeriggio, mangiano lì, danno altri compiti mentre altri vengono svolti lì e, quando tornano a casa, devono concluderli.
Un altro aspetto negativo della settimana corta è che hai i pomeriggi impegnati e non puoi svolgere altre attività come sport, molto importante per la crescita del nostro organismo, corsi di lingua straniera e altro.
Cota Francesca 3^H
La settimana corta significa non andare a scuola il sabato, ma restarci il pomeriggio. Questo è un argomento particolarmente caldo per studenti e insegnanti.
Credo che non sia una buona cosa, infatti sono contraria e per molti motivi: