Dei bambini della V C – XXI Aprile – Il 7 aprile 2021 è partito il progetto di Roma Capitale dal titolo “Dona un’ora: a lezione di antimafia”, nato da un’idea di Virginia Raggi e realizzato con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Roma.
Federica Angeli, giornalista d’inchiesta e di cronaca nera, è stata incaricata di portare avanti il progetto.
Hanno aderito all’iniziativa 5096 alunni romani, 32 istituti comprensivi, 84 classi di scuola primaria e 172 classi di scuola media. Il progetto è stato realizzato sotto forma di un corso online che comprende 4 video-lezioni registrate che hanno affrontato le tematiche della lotta contro la mafia, di come si infiltra negli organi statali e di come prevenirla. In queste meravigliose lezioni ci hanno fatto da “insegnanti” il pubblico ministero Mario Palazzi, la giornalista Federica Angeli, il giudice penale Costantino De Robbio e Paolo Ferrara, consigliere comunale.
Al termine del corso gli studenti partecipanti affronteranno una prova finale e riceveranno un diploma. A cura di Ernesto S. Alessandro C. Laura C. Marco V.
Nella prima lezione la giornalista Federica Angeli ha parlato del progetto ed ha presentato il pubblico ministero Mario Palazzi che ha illustrato come funziona un processo giudiziario e cos’è l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Attraverso l’esempio di un reato come la rapina il pubblico ministero ha spiegato che la polizia giudiziaria svolge le indagini che vengono coordinate da un giudice per le indagini preliminare. Mario Palazzi ha anche spiegato in cosa consiste il metodo mafioso. Questo metodo si basa sulla paura, sull’intimidazione fisica e psicologica e sull’omertà. Ha anche detto che questo metodo è lo stesso utilizzato dai bulli nei confronti dei propri coetanei.
La lezione si conclude con la riflessione che la battaglia per la legalità riguarda tutti i cittadini onesti e si può vincere solo tutti insieme, denunciando gli atti criminali di cui si è testimoni. A cura di Francesca B. Francesco V. Alessandro C.B. Tommaso T.
Nella seconda lezione del progetto anti-mafia Federica Angeli ha spiegato in cosa consiste il lavoro di un giornalista di cronaca nera e giudiziaria. Ha raccontato la sua esperienza personale nella lotta contro la mafia. Durante una sua indagine per un’inchiesta sulle mafie del litorale di Ostia intitolata “L’oro di Roma”, è andata ad intervistare i proprietari di un lido balneare che appartenevano ad una delle famiglie mafiose più pericolose e potenti della città. Durante l’intervista lei e i suoi colleghi sono stati minacciati di morte. In seguito lei ha denunciato il clan mafioso della famiglia Spada da cui è tuttora minacciata. È stata molto coraggiosa perché pur avendo tre figli ha deciso di non stare zitta. Oggi vive sotto scorta insieme ai suoi figli che da qualche anno hanno la propria scorta personale. È da considerare un’eroina e rappresenta un esempio per tutti. A cura di Erin M. F. Mattia M. Giorgio Maria L. C. Mouneer T.
Nella terza lezione del corso abbiamo incontrato il giudice penale Costantino De Robbio, che si occupa dei processi per stabilire se dichiarare l’imputato colpevole o no. Il magistrato ci ha spiegato che viviamo in una società che ha delle regole da rispettare, dove ognuno ha un compito. Ma vivere in comunità può causare problemi e quando qualcuno infrange una legge o una regola ci sono due metodi per risolvere: il primo è la vendetta, che è ingiusta in quanto non sempre è possibile sapere di chi sia la colpa, e comunque quando si subisce un torto non ci si può far giustizia da soli.
La soluzione corretta è rivolgersi alle autorità per aprire un processo dove un giudice ascolta e decide applicando la Legge. Chi ha il potere di mandare in carcere un criminale è il giudice penale che emette una sentenza con cui stabilisce la colpevolezza o l’innocenza, chi va in prigione e per quanto tempo.
La motivazione principale per cui i mafiosi commettono i crimini è per guadagnare soldi e per avere potere, facendo pressione sulle persone più deboli minacciandole o uccidendole.
In Sicilia, ad esempio, il segreto della mafia è proprio quello di convincere la gente senza apparire cattivi ma presentandosi come persone per bene che vogliono essere d’aiuto: questo sistema viene chiamato “propaganda mafiosa” attraverso cui i mafiosi appaiono persone come le altre e fingono che la mafia non esista. Nei processi contro le organizzazioni di stampo mafioso si sta cercando di sconfiggere i clan e le mafie. A cura di Rachele T. Filippo P. Riham R. Francesco C. Diana L.
Nella quarta ed ultima lezione il consigliere del comune di Roma Paolo Ferrara, ha parlato della corruzione all’interno dello Stato. Ha raccontato di come la mafia cerchi a volte di corrompere i politici proponendo accordi illeciti in cambio di voti e di soldi. Il consigliere ha inoltre spiegato come funzionano gli appalti pubblici e come sia possibile favorire società, imprese o persone in modo irregolare. Non è facile riuscire a lavorare in modo onesto all’interno di un sistema molte volte poco trasparente e corrotto.
Il messaggio dell’ultima lezione e del corso è che ogni cittadino ha il dovere, e il diritto, di vivere nella legalità. Per questo bisogna avere il coraggio di denunciare senza voltarsi dall’altra parte, perché l’omertà rende complici e dà forza alla criminalità mentre la denuncia e la legalità rappresentano l’unica arma per sconfiggere le mafie ed ogni forma di intimidazione e violenza nei confronti degli altri. A cura di Emma B. Luca R. Margherita C. Sofia R. Chiara N.