Ciao Giancarlo,
credo che tu abbia molto da leggere in questi giorni, tuttavia spero che tu possa ritrovare tra le tue dita questa mia lettera per cui tanto ho meditato.
Non menzionerò il fatto che tu tanto coraggiosamente, in quella notte settembrina, peristi guardando negli occhi, consapevoli del destino che ti attendeva, i tuoi miserevoli assassini, non menzionerò la caparbietà ed il senso di Giustizia che ha caratterizzato la tua vita, né menzionerò il dolore che quel giorno piombò sui tuoi cari. Ti parlerò, bensì, di quanto ancora ci sia da fare, di quanto ancora ci sia da dire e di quanto ancora ci sia da sperare affinchè non risulti vano il tuo impareggiabile sacrificio. Ormai sono passati più di trent’anni da quando volasti in cielo e da più di trent’anni che manifestiamo il tuo ricordo contro il “nemico” camorra. Tanti anni di marce ad urlare slogan, mostrare striscioni ma alla fine quali i fatti? Quali i risultati? Non vi è dubbio, caro Giancarlo, che qualcosa si è mosso, ma tanto c’è da fare ancora. Penso sempre alle continue proteste di noi cittadini contro lo Stato che ci ha abbandonato, che viviamo in un far west, che non ci sono più regole. Però, verso queste continue ed insistenti lamentele c’è ancora una continua ed insistente omertà, una continua ed insistente abitudine ad accettare un modo di essere che ha fatto della prevaricazione regola unica. E’ il coraggio, Giancarlo, che ci manca? E’ questo? Forse si! Ho vergogna pensandoti, ho avuto vergogna quando per la prima ho visto “Fortapasc” e ho dovuto ammettere che io, forse, non l’avrei fatto.
Lo so, non ne vale la pena. Una vita vissuta a nascondersi non è una vita degna di essere vissuta. Io nel mio piccolo sto cercando di comportarmi da bravo cittadino, ancora piccolo ma con la voglia di agire e poter, un domani, lottare coraggiosamente. E’ questo il messaggio che ci hai voluto lasciare: “Abbiate coraggio”. E’ vero! Se tutti noi avessimo un po’ di te, anche una piccola particella, non avremmo più paura, urleremmo il nostro odio, il nostro disprezzo, ci uniremmo tutti e tutti lotteremmo per vivere un futuro migliore. Anche noi, come te, dovremmo avere il coraggio di guardare quei vili negli occhi e non abbassarli, sfidarli, consapevoli che i più forti siamo noi. Bisogna che ci si dia una mossa, basta ricordarsi del coraggio altrui solo negli anniversari, giusto per… Adesso è il momento di essere tutti i giorni, tutti i momenti Giancarlo Siani, di essere te.