//A PROPOSITO DI DIRITTI

A PROPOSITO DI DIRITTI

di | 2019-06-17T18:16:26+02:00 17-6-2019 18:15|Alboscuole|0 Commenti
Malala Yousafzai contro lo sfruttamento delle donne e la disparità di trattamento   Malala Yousafzai è nata il 12 luglio del 1997 a Mingora (Pakistan) ed è un’attivista pakistana. Questa avrebbe potuto vivere la sua vita ma il destino le  riservava ben altro. Quando era piccola, la sua cittadina era conosciuta soprattutto per i festival estivi e come attrazione turistica. Malala era felice, come le altre ragazze della sua età. Quando i talebani presero il potere, le cose però cambiavano. Soprattutto per le donne. Malala frequentava la scuola fondata dal padre, Ziauddin Yousafzai, ma dopo il cambio di regime il suo diritto allo studio è stato messo in discussione nel settembre 2008, quando Malala aveva 11 anni, sfidò apertamente con i talebani con un discorso: “Come posso portar via il mio basilare diritto a un’educazione?”, disse. Malala diventò popolare inaspettatamente e così diventò una corrispondente BBC (l’emittente nazionale britannico)per la quale curava un blog in cui scriveva le condizioni di vita di bambini e adulti sotto il regime autoritario. Per nascondere la sua identità usava il soprannome ‘’GULL MUKAI’’. Ma nel dicembre 2009 qualcuno la smascherò e il blog di Malala Yousafzai fu oscurato. Questo non impedì a Malala di continuare a combattere per ciò che voleva così nel 2011 vinse l’international childrens peace prize , così facendo Malala attirò l’attenzione dei talebani che la volevano uccidere. Malala all’età di 15 anni mentre andava a scuola fu sparata alla testa e ferita. Nonostante la sua ferita, fu salvata e venne trasferita nell’ospedale di Birmingham(Gran Bretagna). Mentre lottava tra la vita e la morte cominciò a circolare anche la lettere di un talebano destinata a lei in cui veniva avvisata che se fosse sopravvissuta ci avrebbe riprovato perché lei era diventata un simbolo degli infedeli e dell’oscenità. Le operazione le salvarono la vita. Del suo sedicesimo compleanno, Malala tenne un discorso nel quale dichiarò che nessun bambino, nessun ragazzo avrebbe dovuto avere paura di andare a scuola. Di lì diede alle stampe il suo libro ‘’su Malala’’. Malala fu premiata con il Nobel per la pace nel 2014, anche grazie a una petizione che aveva raccolto migliaia di firme in tutto il pianeta. Appena diciassettenne, divenne la più giovane vincitrice della storia del prestigioso riconoscimento per questo motivo, attraverso la sua fondazione, il giorno del suo diciottesimo compleanno lo festeggiò con l’apertura di una scuola per rifugiati siriani in libano: “chiedo ai leader mondiali di investire in libri , non in pallottole”, dichiarò. Nell’ottobre 2015 è uscito anche un film documentato di David Guggerherm, He named me Malala, sulla sua vita quotidiana: dove vive, come vive e cosa fa. Nel 2017, ad aprile, Malala è diventata messaggero di pace delle Nazioni Unite con l’incarico di promuovere l’educazione femminile. Invece di cancellarla, i talebani hanno fatto di lei la più forte cassa di risonanza dei loro soprusi. Trovare il coraggio di opporsi a un regime non è scontato. Malala non ha mollato, non ha mai abbassato la testa nonostante tutte le minacce. La storia di Malala è un esempio per tutti. Come disse Malala “Voglio che ogni bambino pakistano possa andare a scuola. Ho pensa che il modo migliore per farlo fosse diventare il premier del mio paese. Ma dipenderà dal voto della gente.” Denise Caruana  classe III E