Di Alessandra Di Niccolo – classi II sez. D
Il bullismo è una forma di violenza intenzionale e sistematica diffusa tra bambini, ragazzi e adolescenti soprattutto nelle scuole e viene causato dal bullo che può colpire psicologicamente o fisicamente la vittima.
Il bullo è colui che, attraverso parole o contatto fisico, fa del male a qualcuno più debole o non in grado di difendersi in modo continuo.
I motivi possono essere tanti: credere in una religione diversa, il colore della pelle diverso, la timidezza e molti altri.
Il bullo, secondo me, per arrivare a compiere questi atti di violenza, può aver avuto un’infanzia difficile o è abituato alla violenza e a non rispettare le regole e scarica tutta la rabbia ricevuta sugli altri senza rendersi conto di cosa può succedere o semplicemente vuole mettersi al centro dell’attenzione sminuendo gli altri, prendendoli in giro e raccontando le loro insicurezze a tutti.
La vittima, invece, è colui che viene preso in giro e solitamente tende a essere un ragazzo chiuso, timido e insicuro di sé.
Questi ragazzi, purtroppo, sono costretti a vivere nella paura, si sentono spesso colpevoli e non si accettano.
Il bullismo è un problema serio e molto importante da sconfiggere perché, anche se non ce ne accorgiamo, si diffonde sempre di più nel mondo.
In questo periodo, inoltre, è molto più diffuso il cyberbullismo, una forma di violenza applicata attraverso apparecchi tecnologici.
Molte volte nel web si vedono foto di ragazzi o ragazze presi in giro per il loro aspetto fisico, video modificati e pubblicati per mettere la vittima in ridicolo senza sapere il dolore e la vergogna che può provare la vittima in quel momento.
Secondo me, questa è una azione di pura cattiveria e ogni volta che vedo questi post penso sempre a come si sentirebbero i bulli se fossero loro le vittime.
Il bullo sa che sta facendo del male e quindi dovrebbe smettere di ignorare questa sofferenza mettendosi nei panni della vittima.
Secondo me, la vittima deve sempre parlare con il proprio genitore o anche con il proprio insegnante e raccontare cosa sta accadendo così da poter prendere provvedimenti.
Certo, potrà essere difficile raccontare tutto per vergogna o per paura che gli adulti potrebbero non crederci, ma bisogna insistere.
La vittima, inoltre, per combattere il bullo, può cercare di ignorarlo diventando sicuro di sé, imparando a rispondergli per le rime in modo da smontare l’efficacia della provocazione subita, assumendo, quindi, un atteggiamento vincente e migliorando la sua autostima.
Soltanto così riuscirà a resistere e a difendersi dagli attacchi del bullo.
E noi compagni non dobbiamo essere spettatori ma dobbiamo fare gruppo per poter insieme combattere il bullismo supportando la vittima che non si sentirà più sola e aiutando il bullo a cambiare il proprio comportamento.
La domanda che mi pongo è: si riuscirà mai a sconfiggere il bullismo?
Di Niccolo Alessandra 2^D