Di Antonella Di Teo – classe II sez. L
Achille Lauro è un rapper italiano, noto e famoso grazie alle sue canzoni, sopratutto per quella cantata in questa edizione del festival di Sanremo 2020: “Me Ne Frego”.
Achille Lauro ha già prodotto 6 album discografici e il 15 gennaio del 2019 ha pubblicato i suo primo libro: “ Sono io Amleto”, cioè un’ autobiografia in forma romanzata.
Il suo vero nome è Lauro De Marinis, nasce l’ 11 luglio del 1990 a Verona per poi trasferirsi a Roma, nel quale frequenta delle zone urbanistiche.
Lauro ha un rapporto forte con la madre, che dirige la “No Face Agenzy”, ovvero un’ agenzia di Hip Hop Tender.
Con il padre, invece, ha chiuso completamente i rapporti, e di questa rottura non se ne conoscono le ragioni. Alcuni, giornalisti che hanno indagato sulla vita dell’artista e analizzato varie testimonianze, pensano che Achille Lauro sfrutti queta mancanza di un legame paterno solo per perseguire fama e notorietà.
Entrato nel giro musicale del Quarto Blocco, Lauro decide di adottare un nome d’arte, scegliendo il nome di Achille Lauro. Lui stesso dichiarerà, che la sua scelta era stata motivata dal fatto che molti associavano il suo nome al cognome dell’armatore partenopeo.
Nel 2012 viene pubblicato il suo primo mixtape, cioè una cassetta mista e un collage musicale, intitolato Barabba, e realizzato con la collaborazione di diversi producer, come Frigo, Caputo e Sedato.
Il mixtape risulta essere una produzione indipendente, e viene quindi reso sin da subito disponibile in download gratuito.
Lo stesso accade per l’altro mixtape dal titolo Harvard .
Il 22 dicembre 2018, è stata ufficializzata la partecipazione di Lauro all’edizione del Festical di San Remo del 2019 con il suo inedito “Rolls Royce”. Il pezzo, come anticipato dallo stesso rapper, si discosta ampiamente anche dalla sonorità trap di “Pour l’amour”, tanto da essere catalogato come brano rock.
Nel brano vengono citati esponenti ben noti della musica rock ma anche personaggi della cultura popolare.
Tutti i personaggi citati nel testo della canzone sono gli idoli che Achille Lauro prende a modello, e lo stesso titolo della canzone vuole essere un simbolo della vita dal rockstar.
Per questo motivo Lauro ha dichiarato:
“Non penso di essere fuori posto a Sanremo. Il pezzo è trasversale, può piacere a tutti. Nasce con una chitarra scordata, un taccuino e una penna. Poi l’abbiamo finalizzato in una villa che prendiamo proprio per creare musica, insieme a 20 o 30 musicisti, senza essere contaminati dalle mode, ma pensando solo a quello che può piacere a noi!”
In particolare, il programma televisivo Striscia la notizia ha dedicato molteplici servizi a Lauro, trasmettendo accuse legate alla sua stessa partecipazione al festival.
Successivamente, Striscia ha sostenuto che la canzone presentata da Lauro fosse un vero e proprio «inno all’ectasy», dal momento che alcune pastiglie di droga artificiale hanno impresso il logo della Rolls-Royce.
A difesa di Achille Lauro è intervenuto Claudio Baglioni, che ha presentato il festival di Sanremo nel 2019, confermando gli intenti di Lauro di raccontare la vita da rockstar, senza il consumo di droga.
L’artista ha inoltre avviato un progetto cinematografico che, prevede la realizzazione di una trilogia sulla sua vita come docufilm, con la regia di Sebastiano Bontempi e la produzione di Angelo Calculli:
Il primo film, uscito il 15 novembre 2019, intitolato “Achille Lauro No Face 1” è stato mandato in onda su Sky Uno.
Il 4 aprile 2019 ha pubblicato il singolo “C’est la vie”, anticipando la pubblicazione di “1969”, quinto album in studio del rapper romano dalle evidenti sonorità rock.
Nel 2019 ha partecipato al cortometraggio transmediale “Happy Birthday”, diretto da Lorenzo Giovenga, presentato alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Insomma un artista che sembra avere tanto da dire e che intende utilizzare le forme d’arte a lui più congeniali, sperimentando, intrecciando miti del passato e visioni più moderne, producendo messaggi che, per quanto urticanti, cercano di essere originali.