È Carnevale a Putignano e Gigi non sta più nella pelle: ha comprato maschera e costume tre mesi prima, ha fatto rifornimento di coriandoli ed è pronto a girare per le vie del centro storico con la sua famiglia. È arrivata sera, Gigi si sta travestendo da corvo, la maglia e la maschera sono nere, il cappuccio della sua felpa anche, questo aiuterà nella trasformazione. Ora Gigi sta scendendo sotto casa sua per girare nelle vie del borgo; porta con sé un piccolo pupazzetto, un piccolo squalo. Ha paura della notte senza di lui, anche se è con la sua famiglia. È la Festa dell’Orso e Gigi e la sua famiglia si dirigono in piazza; la folla è per tre quarti ubriaca, spingono e sgomitano con molta forza, anche Gigi è vittima di ciò; un uomo, travestito da centauro, spinge così forte Gigi da farlo cadere. Anche il piccolo squalo è volato: Gigi lo cerca senza nessun risultato.
Tutto d’un tratto lo vede in una stradina ed esclama: – Eccoti qui, amico! – Si avvicina per recuperarlo ma qualcosa gli fa gelare il sangue: è un uomo incappucciato, vestito di nero. Completamente. Dalla sua bocca spunta un ghigno divertito. Gigi, dentro di sé, sente di essere posseduto da uno spirito, vuole scappare, perdersi in città, urlare, ma è paralizzato. Non riesce a muovere un solo arto davanti a quella creatura cupa, diabolica, mistica, irrazionale. Sbatte le palpebre, ma la creatura non accenna ad andarsene. La creatura però, decide di prendere lo squalo e di lanciarlo al bambino che ritrova le forze e ritorna in piazza.
La famiglia, intanto, non sa più dove cercare il piccolo che improvvisamente appare da una stradina e dice, quasi piangendo: – Mamma, papà, torniamo a casa, vi prego!
I tre, quindi, tornano nella loro residenza e iniziano a parlare:- Mamma, papà… – comincia Gigi iniziando a piangere – Ho visto… ho visto un… un una cre… creatura. Era vestito da signore della morte. – Non ti preoccupare piccolo mio. È solo un travestimento. Dai, vieni qui. – risponde la madre – Ora andiamo a dormire, su- conclude. Così vanno tutti a dormire.
Passano dei giorni e arriva il “giovedì dei Cornuti”. Gigi e i suoi genitori sono in piazza per assistere al taglio delle finte corna che alcuni uomini indossano. Ad un certo punto Gigi si spaventa:- Mamma, papà, è lui!- I genitori non capiscono subito l’accaduto – È la creatura che ho visto il giorno della Festa dell’Orso. Il ghigno e il costume sono gli stessi.- I suoi capiscono e il padre dice:- Ci siamo noi ora. Non capisco perché sia al posto della vittima a cui vengono tagliate le corna. Non ne ha. – Ma viene subito smentito: la creatura si toglie il cappuccio ed ecco che spuntano delle corna; il viso è coperto da una maschera, tranne la bocca. Al taglio delle corna però, accade qualcosa di inaspettato: le corna della creatura iniziano a sanguinare. Tutti vanno nel panico, molti svengono, sotto choc, altri si muovono e, impacciati, cercano di allontanarsi. Gigi, invece, rimane immobile. Non riesce a muoversi. I genitori, deboli di cuore, sono svenuti. La creatura mostra a Gigi quel suo orribile sorrisetto irritante. La mente di Gigi diventa buia, non vede più niente, perde i sensi. Si sveglia ore dopo, ancora un po’ stordito. Non sa dove si trova, è buio, offuscato. Mette a fuoco e capisce che è in uno scantinato; sente dei rumori esterni, ovattati, non percepisce per bene le parole. È soffocato dalla paura. Poco dopo il silenzio totale. Vede un’ombra avvicinarsi a lui. Si avvicina talmente tanto che Gigi riconosce l’indescrivibile creatura. La creatura fa uscire la sua voce cupa e rauca: – Vieni con me, adorabile bambino- e Gigi, spaventato e sottomesso, obbedisce.
Fuori dallo scantinato c’è una serie di simboli per terra, molte persone mascherate sono in estasi, ma Gigi non capisce ancora nulla. Un uomo della folla, travestito da soldato primitivo, grida: – Ehi bambino, pronuncia la parola “io” – Gigi esegue ciò che gli è stato detto di fare, e immediatamente cinque uomini accendono il fuoco. Pronunciando la parola “io”, Gigi ha inconsciamente dichiarato di voler essere il sostituto del maiale che, da tradizione, si brucia per decretare la fine del Carnevale. Purtroppo Gigi non può fare più niente ma, in un breve momento di lucidità, riesce a dire :- Ma il maiale non si brucia alla fine del Carnevale? Non è oggi…- Gli risponde la creatura: – Vedi, mio caro, a volte si fanno delle eccezioni…-
Samuele Degiorgio – 2^F