di Maddalena Marconi –
Lunedì 15 Settembre 2008, la famosa banca d’affari Lehman Brothers si trova in stato di insolvenza. E’ l’inizio della più grande crisi economica globale dopo la Crisi del 1929 (la Grande Depressione).
La crisi del 2008, detta anche Grande Recessione, nasce inizialmente come crisi bancaria a causa del fallimento della Lehman Brothers che risulta insolvente per 3,9 miliardi di dollari, si trasforma quindi in crisi finanziaria con il crollo della Borsa e diventa infine una crisi economica con effetti globali disastrosi.
Le origini della crisi vanno ricercate negli anni ‘80 quando, durante la presidenza di Ronald Reagan, viene applicata una politica di deregolamentazione (deregulation): vengono abolite tutte quelle leggi che erano state promulgate a seguito della crisi del ‘29 e che avevano garantito una relativa stabilità per circa 40 anni. Negli anni ‘90 la deregulation continua sotto la presidenza di Bill Clinton.
All’inizio del nuovo millennio la situazione è la seguente: sono presenti 5 banche d’investimento che governano il mercato finanziario (Goldman Sachs, Morgan Stanley, Lehman Brothers, Merrill Lynch e Bear Stearns) e 3 agenzie di rating, agenzie che si occupano della valutazione dei titoli e degli Stati rispetto alla loro affidabilità (Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch). In questo periodo si sviluppa in modo esponenziale il sistema della cartolarizzazione che funziona nel seguente modo: i cittadini che vogliono comprare casa chiedono un mutuo, i creditori che concedono il mutuo lo rivendono poi alle banche di investimento, queste ultime aggregano debiti di diversa natura quali mutui, debiti delle carte di credito, prestiti scolastici… e creano dei prodotti derivati chiamati CDO (collateralized debt obligation); questi titoli derivati, a seguito della valutazione elevata da parte delle agenzie di rating, vengono venduti agli investitori. Il problema che sorge con questo nuovo sistema deriva dal fatto che i creditori, diversamente da quanto accadeva nel sistema tradizionale, non sono particolarmente interessati alla riscossione del prestito dato che questo sarà “trasferito” ad altri e concedono perciò molti mutui rischiosi detti subprime (che risultano anzi più redditizi visti gli alti tassi di interesse); le agenzie di rating inoltre vengono spesso corrotte per valutare in modo positivo titoli che vengono in realtà definiti “spazzatura” dalle banche stesse.
L’aumento del numero di mutui concessi provoca un aumento della domanda nel mercato immobiliare tale da creare una bolla speculativa che continuerà fino al 2006 quando ci sarà un rallentamento nella crescita dei prezzi.
Le 5 banche “too big to fail” iniziano a cedere, la Bear Stearns riesce a salvarsi solo grazie alla garanzia della Fed, la Merrill Lynch trova aiuto nell’intervento della Bank of America ma per la Lehman Brothers non ci sono acquirenti.
Sono passati ormai 10 anni dal fallimento della famosa banca d’affari, una caduta che ha provocato danni e ha avuto ripercussioni non solo in America ma in tutto il mondo. L’economia ha saputo risollevarsi solo grazie agli interventi degli Stati e delle banche centrali.