Di Michelangelo Mucci – classe I sez. E
Il giocattolo che voglio descrivere è un peluche di nome “PANDAMONIO”, a forma di panda.
E’ molto grande e grosso. Me lo ha regalato mia nonna materna, quando avevo quattro anni, in occasione del Natale.
Da piccolo lo portavo sempre con me ed era alto quanto me.
E’ tutto bianco come una nuvola con qualche macchia nera nera come l’inchiostro.
Ha gli occhi celesti e limpidi come il cielo, con l’iride nera.
Gli occhi sono tondi come una palla, molto espressivi,
Il naso piccolo, a patata e camuso.
La sua bocca è grande come quello di un orso.
Il muso è simpatico.
Il suo sguardo è dolce, amichevole.
Ha le orecchie piccole
Sembra un vero e proprio panda: docile, mansueto, mite, pacifico, pigro come una tartaruga.
E’ sempre sorridente proprio come me.
Gli manca solo la voce, il dono della parola.
Odora di acqua di colonia perché, una volta, gli ho versato tutta la bottiglietta di quel profumo addosso.
E’ una fragranza buonissima. Mia madre mi ha ricordato che quel profumo è quello che usavamo io e mia sorella da piccoli. Che bei ricordi!
Il mio peluche è soffice come la lana. Ogni volta che lo tocco provo una sensazione di morbidezza.
Stava fisso sul mio letto e quando arrivava l’ora di andare a dormire, lo prendevo e lo mettevo sotto le coperte, abbracciandolo forte come se fosse un fratello.
Ho sempre giocato molto con lui. Un giorno ho pure simulato una partita di calcio nel corridoio di casa mia. Io ero in attacco e lui in porta. Logicamente io facevo sempre goal e lui sorrideva..
Questo Panda è speciale perché da piccolo mi ha aiutato a superare la mia timidezza.
Oggi ce l’ho ancora ed è ben conservato, in una busta, in un ripostiglio sul terrazzo, perché è un ricordo importantissimo del mio passato.
Quando viene il mio cuginetto da Roma lo prendo per farlo giocare e quando vedo che lo abbraccia mi ricorda la mia infanzia.