di Massimiliano Di Bari, 3 E   Cara Malala,   mi chiamo Massimiliano, sono un ragazzino italiano e frequento la terza media, ho la stessa tua età di quando hai subito l’attentato da parte di un estremista talebano. Parlando in classe dei diritti umani, la nostra professoressa  di italiano ci ha parlato di te e della tua storia e non ho potuto fare a meno di scriverti. Purtroppo esistono ancora paesi nel mondo dominati da analfabetismo e regimi politici brutali che usano le armi e non le parole. Il Pakistan è uno di questi dove l’istruzione è proibita alle donne, che hanno pochissimi diritti e troppe privazioni a partire dal fatto che, già all’età di dodici anni, vengono consegnate a uomini molto più grandi che le sposano a le rendono schiave. Qui da noi non ci sono questi problemi e  se ci fossero, anch’io avrei voluto fare quello che hai fatto tu, ma non penso che ne avrei avuto il coraggio! Ma tu i soprusi non li hai mai accettati e infatti, già all’età di undici anni, hai cominciato a condurre la tua battaglia e, grazie alla forza di volontà e alla voglia di farti sentire, sei riuscita a coinvolgere il mondo intero con la tua storia e quella di altre donne che, come te, hanno vissuto e vivono tutto ciò. Tutto questo però lo hai pagato a caro prezzo. Leggendo un testo del nostro libro di antologia ho saputo che due uomini armati hanno cercato di ucciderti mentre tornavi a casa  ma sei riuscita a sopravvivere grazie all’aiuto di dottori inglesi e, all’età di diciassette anni, sei riuscita a vincere il premio Nobel per la pace diventando la più giovane al  mondo ad ottenere questo  premio nella storia. Dopo esserti salvata dall’agguato hai iniziato a propagandare le tue idee e a salvare migliaia di donne che nel mondo vengono torturate e uccise ingiustamente. Sono d’accordo con te e penso che le donne debbano essere trattate allo stesso modo degli uomini e che l’istruzione non debba essere privata ma debba essere un diritto per tutti. Simboleggi “FORZA, CORAGGIO E LIBERTA’” ed è per questo che oggi sei l’esempio universale delle donne che combattono per l’istruzione. Speriamo che quest’esperienza sia da esempio anche nel futuro e che queste nostre considerazioni ti siano  d’appoggio per la tua battaglia.   Grazie, Malala.