di Ilaria Regano, 1 E
Seduti! Ascoltate! Leggete pagina trecentotrentotto, in silenzio però!!
Questa è una delle tanti frasi che la maestra Florinda diceva. A differenza delle altre maestre che avevo alle elementari lei era la più severa, ma giusta.
Devo dire la verità che la mia classe era molto vivace, quindi la maestra doveva essere severa con noi, per farsi ascoltare.
Ora vi parlo un po’ di lei…
Il suo fisico era proporzionato, la testa era piccola e il volto tondo e lentigginoso, i capelli castani, molto lunghi e ondulati, spesso li portava raccolti e, quando li lasciava sciolti, avevano una scriminatura centrale. La fronte era bassa e liscia, le sopracciglia erano rade e distanziate, il naso era diritto; gli occhi erano tondi e castani ed anche espressivi.
Quando per la maestra era una giornata “NO”, lo si capiva dalla sua espressione, ovvero seria e irata…, infatti in quelle giornate dovevi eseguire i suoi ordini, altrimenti scattavano le note, ma c’erano giornate anche belle, infatti quando era serena, diventava una bambina, ironizzava sulle cose, organizzava lavori di gruppo o uscite, ci leggeva dei libri…
Lei insegnava quasi tutte le materie tranne ed. fisica e religione.
La sua particolarità era il suo modo di parlare; quando parlava ti ipnotizzava, perché aveva una padronanza di linguaggio fenomenale, poi parlava così veloce che nei dettati dovevi essere veloce a scrivere.
Si vedeva che aveva tre lauree.
Un venerdì mattina (il nostro giorno preferito, perché ci leggeva una storia), ci accorgemmo che la maestra era assente ed avemmo supplenza. Il lunedì (che era il giorno della gara delle tabelline), fu di nuovo assente. Avemmo supplenza per tutta la settimana.
Noi eravamo convinti che sarebbe rientrata prima o poi, ma ciò non avvenne; infatti durante tutto l’ anno della quarta elementare la maestra non fu mai presente e noi non ne conoscevamo il motivo.
Verso la fine dell’anno, un bel giorno la maestra si presentò in classe e ci spiegò i motivi della sua lunga assenza: si doveva sposare e stava anche studiando per diventare Preside.
Tutto fu più chiaro, infatti dopo due settimane sparì nuovamente.
Noi ci rassegnammo ma nello stesso tempo eravamo felici per lei, perciò quando sapevamo che doveva venire a trovarci le preparavamo cartelloni, disegni e frasi di ringraziamento, mentre lei ci portava cioccolate e caramelle.
In quinta elementare furono nominate altre supplenze e noi avemmo purtroppo tanti problemi e forte disagio, perché non riuscivamo a capire le altre maestre.
Ora ormai sono in prima media e ho avuto dei professori fantastici.
La maestra non l’ho più vista; ho saputo che fa la Preside, si è sposata e spero sia felice.