//FRA CALCIO E POESIA (CON UMBERTO SABA)

FRA CALCIO E POESIA (CON UMBERTO SABA)

di | 2021-04-03T10:48:33+02:00 3-4-2021 10:48|Alboscuole|0 Commenti
Il calcio sa regalare grandi emozioni, infatti, non per nulla è uno degli sport più praticati al mondo. Esso, come ogni sport, può essere rappresentativo della vita stessa: dai duri allenamenti, che sono ripagati con il successo, alle amare sconfitte immeritate. Ma il calcio c’entra con la poesia? Certamente! La poesia fotografa le emozioni e, se ami questo sport, di emozioni ne proverai tante nella vita! Nella letteratura italiana, fra i grandi poeti del ‘900, troviamo il triestino Umberto Saba, che fa una scelta controcorrente, scrivendo cinque poesie su di tale sport. Saba non era un appassionato di calcio. Queste sue liriche nascono da un biglietto regalatogli da un amico per la partita Triestina- Ambrosiana. Fu una partita vivissima allo stadio, complice anche la splendida giornata di sole, la partita finì con un pareggio. Fu da qui che ebbe spunto la sua prima lirica ‘squadra paesana’, dove Saba descrive l’entusiasmo del gioco, il tifo, l’emozione e la passione. Osserva gli esseri umani emozionati per il tifo e ne descrive l’impressione che gli danno. In seguito assiste a una partita infrasettimanale del Padova con sua figlia; la squadra non aveva grandi speranze di vincere, gli spettatori erano pochi, ma uniti. Si trovavano ad assistere a quella che probabilmente fu Padova-Alessandria, la tredicesima giornata della Serie A 1932-33. Oltre al titolo, lo suggeriscono i versi “Correvano su e giù le maglie rosse, / le maglie bianche, in una luce d’una / strana iridata trasparenza”. Le “maglie rosse” sono ovviamente quelle della squadra patavina, mentre le “maglie bianche” indicano la tenuta da trasferta della compagine piemontese. In quell’occasione i tifosi di casa notarono il diverso accento del poeta e di sua figlia, ma capirono che stavano facendo il tifo per la squadra veneta e regalarono, allora, un mazzo di fiori alla ragazza. Fu una vittoria inaspettata, a cui il poeta dedicò la poesia “Tredicesima partita”. Nelle sue liriche, non poteva mancare “Fanciulli allo stadio”, qui possiamo notare la passione per questo sport fin dalla più tenera età. Quando descrive il momento in cui viene segnato un goal (nella poesia omonima) e le conseguenze emotive soprattutto da parte dei portieri, Saba riesce a cogliere cosa c’è realmente dietro a quelle undici persone. Anche se queste sue liriche non saranno ricordate come le più famose della letteratura italiana del Novecento, ringrazio il poeta per aver letto le emozioni di noi tifosi ed averle trasformate in creazione poetica. EMMANUEL ISACCO (2^ ASP)