di Maddalena Della Moretta
A meno di cento giorni dalla maturità, abbiamo deciso di chiedere ad alcuni professori le loro opinioni riguardo la maturità 2021, che si prevede molto simile a quella dell’anno scorso (è formata infatti da una sola prova, un colloquio orale), ma di sicuro sarà vissuta meglio da tutti, docenti e studenti, perché, al contrario di quella dello sventurato 2020, le indicazioni per lo svolgimento del tanto temuto esame di Stato sono state rese note con largo anticipo
Le domande, uguali per tutti i professori, sono state:
- Cosa ne pensa di come verrà svolta la prova di maturità quest’anno?
- Fa parte di una commissione?
- Ne ha fatto parte anche l’anno scorso? se sì, quali pensa siano le differenze più grandi tra quest’anno e l’anno scorso?
- Se lei fosse un maturando, cosa cambierebbe di questa maturità 2021?
- Quale consiglio darebbe ai suoi studenti e a tutti i maturandi di quest’anno?
La risposta della professoressa Anna Canti, docente di TEEA (tecnologie elettrico elettroniche e applicazioni) all’indirizzo Elettrico
- Penso che non ci siano molte alternative, vista la prevalente situazione di DAD. Il fatto che non ci siano le prove scritte ministeriali lascia un po’ di margine alle singole commissioni che possono, nel rispetto delle procedure e delle direttive ministeriali, tenere conto delle difficoltà e valorizzare al meglio i percorsi in situazioni per vari motivi disomogenee.
- Sì, faccio parte di una commissione.
- Sì, anche lo scorso anno ho accompagnato la mia quinta all’esame.
- Dal mio punto di vista non ci sono differenze sostanziali sulle modalità di esame e i docenti saranno tutti interni, con solo il presidente esterno. L’orale inizierà anche quest anno con la discussione di un elaborato incentrato su discipline caratterizzanti l’indirizzo precedentemente assegnato dalla commissione; i tempi per la predisposizione sono diversi, compare la figura di un tutor e si consiglia l’interdisciplinarietà, aspetto che da anni trattiamo per gli argomenti fondanti. Sostanziale invece la possibilità di non ammettere gli allievi, mentre lo scorso anno erano tutti ammessi in maniera praticamente automatica: trovo giusto tenere conto delle situazioni problematiche di ciascuno che possono portare a deroghe, trovo però estremamente diseducativo ammettere tutti… comporta la morte della meritocrazia.
- Della maturità in queste condizioni niente, mi piacerebbe cambiare le condizioni che hanno portato di nuovo a questa forma
- Il consiglio che sto dando da sempre ai miei ragazzi, e che mi sento di estendere anche agli altri allievi, è di impegnarsi al massimo, di cercare di fare del proprio meglio sempre e di non mollare mai… ma non solo per l’esame. In bocca al lupo a tutti!
La risposta del professor Giuseppe Zanoni, docente di matematica al liceo scientifico e a quello sportivo.
- Apprezzo che i commissari siano tutti docenti interni, che sono a conoscenza del reale percorso didattico degli studenti, più che mai diverso in questi ultimi due anni da scuola a scuola. L’esame fatto dalla sola prova orale rischia però di non mettere in piena luce alcune competenze del candidato. Avrei visto bene far precedere il colloquio da una prova scritta, di durata ridotta, preparata dai commissari interni delle materie caratterizzanti l’indirizzo di studio.
- Sì, sono membro interno nelle commissioni relative alle classi 5L e 5R.
- Anche l’anno scorso sono stato commissario e l’impianto complessivo dell’Esame di Stato è rimasto sostanzialmente lo stesso (commissari interni, punteggio dell’esame, solo colloquio a partire dalla discussione di un elaborato…).
- Passiamo alla prossima domanda.
- Al di là delle scorciatoie che la DAD può offrire, e che qualcuno magari avrà anche percorso, e al di là della forma dell’esame, raccomando a tutti gli studenti di impegnarsi e di curare al meglio la propria preparazione, soprattutto nella prospettiva delle scelte e delle opportunità future.
Le risposte della professoressa Manuela Patti, docente di sostegno.
- Non abbiamo alternative purtroppo, ma preferisco il metodo tradizionale, come ai nostri tempi (anni 2000)
- Sono una docente di sostegno, pertanto non farò parte di alcuna commissione
- I ragazzi ne traggono ovviamente vantaggio, ma non sarei contenta nei loro panni. Come sopra, la farei in maniera tradizionale, con scritti e orale… la maturità offre emozioni uniche che non ricapitano una seconda volta nella vita!
- Un consiglio?! Quest’anno di Covid ha portato a un disinteresse generalizzato per le materie scolastiche, uniformatesi davanti a un monitor! Consiglio di appassionarsi e di credere nei loro sogni; di non abbattersi, perché solo loro potranno costruire il loro futuro, con l’augurio che sia roseo e ricco di soddisfazioni!
Le risposte della professoressa Milena Nastasi, docente di Chimica organica all’indirizzo Chimico
- Penso che la prova di maturità nella modalità proposta sia coerente con la situazione pandemica che stiamo vivendo da ormai due anni. Ritengo corretto che la commissione sia interna e che i ragazzi siano supportati e guidati dagli insegnanti che li hanno accompagnati nel corso dell’anno; mi auguro che ciascuno dei maturandi abbia un ricordo piacevole dei cinque anni che hanno vissuto e che sia stato per loro un momento di condivisione di esperienze, che li abbia arricchiti e resi le persone che sono ora. Ritengo che durante la prova sia normale un po’ di tensione, ma che non sfoci in panico: non deve trasformarsi in un incubo e credo che la tipologia del maxi orale agevoli ad un colloquio più sereno e interdisciplinare. In più, l’elaborato aiuterà a mettere a fuoco quei temi trasversali che caratterizzano l’indirizzo e che più dovrebbero appassionare gli studenti.
- Faccio parte della Commissione di 5^C (CMB).
- Si, ero in commissione anche lo scorso anno. Le differenze sulla modalità d’esame non sono molte: sottolineo la positività di aver stabilito tempi specifici, ampiamente anticipati rispetto allo scorso anno scolastico, sia nell’assegnazione del tema dell’elaborato che nella restituzione da parte dei ragazzi dello stesso; altrettanto condivisa è l’attività specifica di tutoraggio da parte dei docenti che dovrebbe far sentire i ragazzi meno soli e supportati nello sviluppo del tema. Per quanto riguarda le altre fasi del colloquio, poco è cambiato se non il fatto che anche i docenti abbiano maturato una maggior esperienza nella scelta dei documenti di discussione da proporre ai candidati e nella gestione di una concreta e corretta trasversalità tra le diverse discipline. Ritengo importantissimo l’intervento dei ragazzi sulle proprie esperienze di PCTO e la condivisione delle tematiche di Agenda 2030, che fa parte del percorso di educazione civica.
- Sinceramente non cambierei nulla, ma forse sono un maturando un po’ troppo maturo… (intendo per età, ovviamente)
- Il mio consiglio è di affrontare l’esame con impegno, serietà e determinazione, grinta ed entusiasmo, con la voglia di dimostrare a voi stessi e alla commissione quanto valete e quanto ricco sia stato il vostro percorso di apprendimento. Ci sarà tensione, ansia, ma trasformate questi sentimenti in opportunità di esprimere semplicemente quello che è il vostro bagaglio culturale. Auguro a tutti i risultati migliori possibili e soprattutto di avere un ricordo piacevole, a tratti nostalgico, di questa tappa importante della vostra vita.
E infine le risposte del professor Roberto Freddi, docente di italiano e latino al liceo scientifico e allo sportivo.
- Per prima cosa vorrei ricordare che l’esame di stato anche prima della pandemia era in fase di collaudo (ricordiamo l’abolizione della tesina e della terza prova, mentre per le altre prove erano stati fatti profondi cambiamenti). Ritengo che questo tipo di maturità abbia dei punti di forza, tra cui l’importanza dei collegamenti durante l’orale e la preparazione dell’elaborato, che a tratti ricorda la stesura di una tesi di laurea: si mettono quindi in pratica molte conoscenze e competenze; ha anche però delle debolezze, come l’affrontare un testo di italiano già visto in classe e soprattutto l’abolizione del tema di italiano; questa prova infatti, al contrario delle materie di indirizzo, tratta prevalentemente temi di attualità, inoltre durante i cinque anni ne vengono fatti molti, quindi penso che gli studenti possano essere considerati pronti.
- Sì, faccio parte della commissione di 5LR, classe articolata di scientifico e sportivo.
- Ho fatto la maturità anche l’anno scorso; spero in una chiusura dell’anno scolastico più serena rispetto all’anno scorso, ostacolata soprattutto dalla DAD un po’ improvvisata, che ha reso i ragazzi più provati e impauriti; la maturità 2020 ha risentito molto della pandemia, è stato quasi un esame di emergenza in un momento di totale caos. Adesso che la situazione pandemica è meno caotica, si spera in un esame di stato affrontato con più calma e consapevolezza.
- Personalmente rivorrei il tema di italiano, ma in ogni caso sarei abbastanza tranquillo.
- Ragazzi, studiate gradualmente, non fate le secchiate! (è una cosa che dico spesso anche ai miei alunni) e ricordate cosa diceva Catone il Censore “rem tene, verba sequentur” cioè che se si ha una buona padronanza dell’argomento, le parole verranno da sé. Consiglio inoltre di non agitarsi più del dovuto (niente ansia, ma neanche prenderlo sottogamba) e di ricordarsi che hanno il pieno supporto da parte di tutti gli insegnanti. In bocca al lupo!
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