di Carlo La Vecchia-IV D
Saranno passati 700 anni dalla sua morte, ma Dante continua a far parte della nostra realtà quotidiana giorno dopo giorno. Nei bar, nei negozi, nelle nostre tasche, è ovunque: ovviamente non stiamo parlando del poeta ma della sua trasposizione numismatica.
Il volto di Dante copre le monete da 2 euro sin dal 2002, anno in cui fu introdotta la nuova valuta. Esso fu scelto nel 1998 tramite un televoto, ma non era la prima volta che l’effigie di Dante illuminava il mercato italiano. Già dal 1948, infatti, il Sommo Poeta venne raffigurato nelle primissime banconote da 10000 lire, rimaste in circolazione fino al 1962.
Numerose sono anche le volte che è stato omaggiato da tagli commemorativi (in edizione limitata, solo per collezionisti). Un esempio è la moneta da 500 lire del 1965, in occasione dei 700 anni dalla nascita. Più recenti sono i 2 euro commemorativi del 2015 (a 750 anni dalla nascita), che presentano un’immagine diversa da quelli regolari.
Per quest’anno non sono state programmate monete da 2 euro commemorative a tema Dante (esse saranno infatti dedicate al 150° anniversario dall’istituzione di Roma capitale e agli operatori sanitari in prima linea nella lotta contro la COVID-19).
Nonostante ciò, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato una moneta da collezione recante l’immagine del Sommo Poeta, disponibile in oro e in argento, rispettivamente da 20 e da 5 euro. Entrambe le versioni sono destinate unicamente ai collezionisti, siccome i due tagli non sono usati negli scambi regolari (a differenza dei 2 euro commemorativi del 2015, che sarà raro ma non impossibile trovare anche dal resto della spesa).