//Lettera a Dante Alighieri

Lettera a Dante Alighieri

di | 2021-03-30T10:27:53+02:00 30-3-2021 10:27|Alboscuole|0 Commenti
Egregio Sommo Poeta, oggi, 25 marzo, è un giorno speciale. Tutti gli Italiani, e non solo, festeggiano Lei e le Sue meravigliose opere che continuano ad essere amate. Questa giornata nazionale è stata istituita per renderLe merito nel 2020 dal Consiglio dei Ministri ed oggi in modo particolare si festeggia il suo Settecentesimo anniversario di morte. In tutta Italia, in particolar modo a Firenze, Ravenna e Verona, città importanti nella Sua vita, ci sono centinaia di eventi che rendono omaggio a Lei e a tutte le Sue produzioni letterarie. Io L’ammiro tanto perché a mio parere nella Sua opera più grande, La Divina Commedia,  Lei ha  saputo parlare di luoghi fantastici come se fossero realmente esistiti e ha saputo dare a noi un messaggio più che mai contemporaneo ed attuale. L’anno scorso abbiamo letto e studiato alcuni canti dell’opera, e  mi sono immedesimato nella storia come anche io fossi stato lì a condividere il Suo viaggio. Con il suo linguaggio raffinato Lei ha saputo emozionare un’intera nazione e ci ha reso partecipi del favoloso viaggio nel mondo ultraterreno. Che meraviglia i suoi personaggi! Penso a Paolo e Francesca, a come Lei si commuove al racconto di questo amore sfortunato e mi vengono in mente i Suoi versi: “amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi ancor non m’abbandona”. E poi ho amato Ulisse che ha sfidato tante volte il volere divino imbarcandosi in cerca di avventure e che aveva oltrepassato le Colonne d’Ercole per la sua sete insaziabile di conoscenza. Come non amare Virgilio, per Lei maestro di vita, salvatore che riconduce alla retta via. Penso poi a quando descrive Beatrice… è poesia divina. In Sue celebri rime Lei elogia la Sua donna descrivendola come una donna che appare come un angelo sceso dal cielo: “mostrasi sì piacente a chi l’ammira, che da per li occhi una dolcezza al core che ’ntender no la puo’ chi no la prova”. A Lei va tutta la mia ammirazione e la mia gratitudine per i Suoi capolavori letterari. Semplicemente grazie, Padre della nostra Lingua italiana. Con profonda stima

Luca

 

Luca Andrisani

classe 3^B scuola secondaria di primo grado