Votare a 16 anni. L’idea è stata lanciata dall’ex-premier Enrico Letta, poi docente a Parigi ed oggi nuovo segretario del PD. Gli ha subito fatto eco Luigi Di Maio twittando: «Il voto ai sedicenni è una proposta che portiamo avanti da sempre e che sosteniamo con forza». In Europa, alcuni paesi hanno già abbassato i limiti di età al voto.
Durante il progetto del giornale degli studenti ci è stato chiesto di esprimere un’opinione che è stata riportata in un articolo da nostre amiche (dopo aver letto questo andate a dare un’ occhiata anche lì); così a seguito di un dibattito tra noi, abbiamo avuto l’idea di conoscere anche le opinioni dei docenti della nostra scuola.
Siamo per fortuna riusciti a ricevere il contributo di tanti docenti di varie materie. A differenza dei ragazzi abbiamo notato che fra i prof c’è una netta tendenza per il non voto ai 16enni. Le riflessioni sono molto interessanti, val la pena leggerle e vedere questi commenti con oggettività. Magari si potrà trarne anche qualche beneficio sperando che in futuro i nostri insegnanti cambino idea. E spetta anche a noi fargliele cambiare.
La professoressa Renata Milite (Inglese), dice che i ragazzi di oggi sono più immaturi di quelli degli anni ‘70, poco interessati alla politica e all’attualità in generale e quindi molto probabilmente si lasciano facilmente trasportare. Inoltre, aggiunge, una volta esistevano i circoli, le sedi di partito dove scambiarsi idee…mentre ora non se ne parla più! Ovviamente secondo lei esistono le eccezioni, ma non sono rilevanti numericamente… Anche il professore Antonio Bove (Informatica) sostiene che i ragazzi di oggi sono molto meno maturi delle passate generazioni. Per lui, l’età del voto dovrebbe addirittura essere spostata ai 21 anni. Il professore Antonio Madonna (Economia aziendale) esprime un parere che ci ha colpito molto. Dice: “Se mi rivedo a 16 anni, non credo avessi una maturità civica e una conoscenza dei meccanismi della politica adeguati per esprimere un voto in modo libero e consapevole. Perciò lascerei il limite attuale, anche perché esprime una felice coincidenza con l’esame di maturità, che è un passaggio simbolico all’età adulta!”. Anche le nostre professoresse Irene Orabona (Diritto) e Sabrina Mastroianni (Matematica) sostengono le tesi precedenti: la prof.ssa Mastroianni ci ha detto esplicitamente che nei giovani non c’è voglia di informarsi in questo ambito e che la poca informazione rende impreparati i giovani ad un voto indipendente. Per la prof.ssa Orabona i giovani d’oggi sono attirati da altre tematiche e non posseggono ancora la formazione per un voto indipendente. Il professore Sergio Marino (Francese) è assolutamente contro una tale proposta. In base alla sua esperienza ha notato che c’è veramente poco interesse verso la politica ma la cosa che manca davvero è un’idea politica. Per lui sarebbe più opportuno una formazione politica fornita su basi di conoscenze storiche, che possa poi consentire loro, in primis, un interessamento verso di essa, e in secondo luogo una consapevolezza dell’importanza del voto. Un secco NO era venuto istintivamente alla prof.ssa Laura Cavallo (Italiano) alla nostra domanda. Ma ha voluto prima ascoltare qualche sedicenne tra gli alunni delle sue classi seconde. Ha così avuto la conferma che i ragazzi in realtà associano la maggiore età alla patente di guida dell’auto ma non sono molto interessati ad esercitare un diritto civile così importante come quello elettorale. A suo avviso, anche osservando la nostra società odierna, i sedicenni non sono sufficientemente maturi, istruiti e consapevoli per votare. Conclude lapidaria: <<Voto ai sedicenni? Attendere, prego’>>! In extremis, però, arriva finalmente un parere a favore del voto ai 16enni, dalla prof.ssa Maria Dolores Tabarro (Scienze motorie): ‘Sicuramente espressioni come ‘diritto di voto’, ‘responsabilità civile‘ e di conseguenza ‘penale’ hanno un peso tutt’altro che irrilevante considerato il target. È ovvio che se tale proposta diventasse realtà sarebbe necessario un percorso di sensibilizzazione ed una formazione che consenta ai ragazzi di acquisire gli strumenti idonei a renderli cittadini maggiormente consapevoli e competenti. È giusto che gli adolescenti votino con tutto quanto ne consegue? Perché no? Noi siamo il passato, loro il futuro. Aiutiamoli a comprendere, proprio perché abbiamo vissuto. Concediamo loro fiducia. Fiducia nelle loro capacità, nella loro purezza, nella loro tenacia e convinzione di poter cambiare il mondo, nel loro senso di giustizia e sicuramente resteremo sorpresi dei risultati”.
Alla fine di tutto possiamo dire che è stato molto interessante scoprire il parere di tante persone adulte che passano la maggior parte delle giornate con noi ragazzi. Sappiamo che il voto è una responsabilità molto grande e non possiamo dire se sia giusto alla nostra età, ma la cosa più importante è che vorremmo far cambiare idea a tutti i professori che non hanno la massima sicurezza della nostra maturità mostrando col tempo con tanta serietà che la società anche con noi è in buone mani. ◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊
GIOVANNA ISTRIA e LUCIANO GOLIA (4^ C)