LA REDAZIONE – Anche quest’anno l’Istituto Superiore “AGOSTINO NIFO”, per la dodicesima volta consecutiva, ha aderito a “I Colloqui fiorentini – Nihil alienum”, l’importante evento culturale che l’associazione “DIESSE Firenze e Toscana”, con il patrocinio del MIUR, organizza da venti anni per le scuole superiori di tutto il territorio nazionale. I Colloqui ripercorrono di anno in anno i maggiori autori della letteratura italiana, attraverso un progetto che prevede da un lato momenti propedeutici e di lavoro da svolgere in classe, dall’altro momenti di condivisione e di approfondimento conclusivo all’interno di un convegno, il quale si propone come strumento e occasione di incremento e innovazione dell’attività didattica svolta dagli insegnanti, nonché di promozione e valorizzazione delle capacità di elaborazione dei contenuti e di espressione degli studenti. L’edizione 2021 dei Colloqui prende il titolo dal verso 8 del Canto I dell’Inferno “Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai”, in quanto dedicata al Sommo Dante, di cui quest’anno ricorrerà il 700° anniversario di morte; il convegno finale si svolgerà dal 18 al 20 marzo; gli studenti coinvolti vi parteciperanno in modalità streaming, come già nel 2020, a causa delle restrizioni sugli spostamenti imposte dal Covid-19. Migliaia di liceali di tutto il territorio nazionale avranno l’opportunità di vivere tre giornate di studio e di approfondimento culturale; essi saranno guidati nella lettura di Dante da illustri esperti e insigni letterati – tra cui Alessandro D’Avenia e Davide Rondoni, scrittori molto apprezzati dai giovani, il Prof. Pietro Baroni direttore del Convegno e il Prof. Diego Picano, componente del Comitato Didattico dello stesso – , parteciperanno a seminari tematici e seguiranno le premiazioni dei lavori inviati.
Auguriamo dunque “Buoni Colloqui Fiorentini” al Dirigente Scolastico, Prof. Giovanni Battista Abbate, alla Prof.ssa Maria Sasso, docente di Lettere-Latino presso le Sezioni Classica e Scientifica del Nifo nonché referente d’istituto del progetto, e, soprattutto, agli allievi partecipanti, affinché, come ha auspicato la stessa docente, “In questi giorni di lettura e di approfondimento della poesia dantesca, possano sperimentare e incontrare lo stesso sorriso riconosciuto da Dante, un sorriso che incoraggia il poeta e chiunque ne faccia esperienza: Poco sofferse me cotal Beatrice/e cominciò, raggiandomi d’un riso/tal, che nel foco faria l’uom felice (Dante, “Par.”, VII, 16-18).