//Alicia Alonso, ballerina cieca

Alicia Alonso, ballerina cieca

di | 2021-03-07T09:59:59+01:00 7-3-2021 9:59|Alboscuole|0 Commenti
di Rosada Angela e Bertoldini Bianca Classe 1^ B . –  Abbiamo conosciuto la storia di questa donna nel libro “Storie della buona notte per bambine ribelli” scritto da Elena Favilli e Francesca Cavallo edito da Mondatori Libri    Prima edizione, Oscar Absolut, febbraio 2020 il brano ha il titolo “Alicia Alonso” e descrive la sua storia. Il punto focale che ci ha colpito maggiormente è quello relativo al 21 dicembre del 1921 quando a Cuba c’era una bambina cieca di nome Alicia Alonso che nonostante questa sua diversità diventò una grande ballerina classica. Alicia era una brava ballerina che come prospettiva futura le si presentava una carriera promettente. Accadde però che un giorno si ammalò e la sua vista peggiorò sempre di più fino a tal punto che fu costretta a rimanere a letto per mesi. La sua passione per il ballo era così forte che inizio a ballare nell’unico modo in cui poteva farlo. Ecco una sua frase: ”Ballai nella mia mente. Accecata, immobile, distesa nel letto, mi esercitai a ballare Giselle“. Accadde però che un giorno, la prima ballerina che doveva esibirsi nello spettacolo, al quale partecipava il New York City Ballet , ebbe un infortunio, quindi chiamarono Alicia per sostituirla. L’interpretazione riguardava il meraviglioso balletto “Giselle”, sfortunatamente Alicia era già parzialmente cieca ma, nonostante questo, non rifiutò. Il pubblico rimase sbalordito quando la vide ballare. Alicia pur non vedendo ballava con grazia e sicurezza. A poco a poco tutto il mondo voleva vedere ballare lei e la sua compagnia che la aiutava nei momenti di bisogno. Riuscì ad esibirsi in tutti i più prestigiosi teatri di fama mondiale. La sua passione verso il balletto era veramente grande, infatti aveva un  sogno nel cassetto, che era quello di portare la danza classica nel suo Paese di origine e cioè a Cuba. Una volta finiti i suoi numerosi viaggi, Alicia decise di creare una sua compagnia di ballo nella propria Nazione per insegnare ai ragazzi e alle ragazze cubane la danza classica. La sua compagnia qualche anno dopo prese il nome de: “Il Balletto Nazionale di Cuba” e che viene usato ancora oggi.