Di seguito le riflessioni di alcuni alunni della classe I sez. F sul bullismo e cyberbullismo
I BULLI SI NASCONDONO TRA NOI
“Tu non vali niente”. Questa frase apparentemente insignificante, può ferire qualsiasi persona: noi stessi, i nostri amici… Questa è solo una delle forme che esistono del bullismo, forse la peggiore perché queste frasi risuonano nella mente all’infinito e ti convincono di essere una persona inutile. Ma non solo, il bullismo circola anche in rete, tra i social e, grazie a falsi profili, spiano la vita degli altri e sono pronti a commentare attraverso parole ostili, negative, diffamatorie che spingono le persone più timide e fragili a compiere atti estremi ed improbabili. Con il passare degli anni i bulli si impadroniscono dalla vita altrui, privando la vittima della sua vita sociale, della possibilità di riscattarsi e tornare alla vita quotidiana. Eppure i bulli non sono solo coloro che agiscono, sono anche coloro che rimangono in silenzio e non dicono nulla… Anzi preferiscono essere indifferenti alle varie situazioni, contribuendo a provocare sofferenza, tristezza e solitudine. Per questi motivi è molto importante affrontare questi temi, sia a scuola sia in famiglia, senza vergognarsi di raccontare le proprie esperienze. LEONETTI SOFIA
7 FEBBRAIO GIORNATA CONTRO IL BULLISMO
Il 7 Febbraio ricorre la Giornata Nazionale contro il bullismo per dire stop alla violenza fisica e verbale, esercitata con prepotenza verso un’altra persona.
Il bullismo è un fenomeno che coinvolge, soprattutto, noi adolescenti ed è molto frequente nelle scuole, luogo dove dovremmo sentirci più al sicuro.
Le persone coinvolte in questo fenomeno sono molteplici, il bullo, la vittima e coloro che rimangono “spettatori”.
A quest’ultimi io rivolgo il mio pensiero perché rimanere in silenzio, a guardare, ci rende complici e quindi responsabili di tale fenomeno. Al contrario, l’unione fa la forza: “Noi siamo tanti, tu sei solo, non hai le ali per il volo”, cantano i ragazzi di una scuola secondaria di Lesmo, nella canzone ascoltata in classe “Ciao bullo”, che ci ha fatto riflettere sull’importanza dell’amicizia.
A noi ragazzi viene detto che il modo migliore per difenderci è quello di parlarne con un adulto, un genitore o professore ma spesso non è così semplice, perché si ha paura di una vendetta da parte del bullo.
Non che voglia giustificare il bullo, ma io penso che molto spesso dietro di lui si nasconde un grande disagio personale che lo porta a voler prevaricare sugli altri, a voler dimostrare di essere il più forte, ed è per questo che il primo aiuto va rivolto a lui, cercando di fargli capire che la cosa più importante è rispettare gli altri e che nulla dà il diritto di disturbare la tranquillità altrui. A volte il perdono guarisce; è proprio con un abbraccio, infatti, che termina la storia di Giancarlo Catino, protagonista del monologo dell’attrice Paola Cortellesi, intervallato dalle note della canzone “Guerriero” di Marco Mengoni, ascoltata in classe.
Bisogna, quindi, stare molto attenti a questo fenomeno perché non è detto che non ci possa riguardare da vicino e se dovessimo trovarci in questa situazione la cosa migliore da fare è chiedere tempestivamente aiuto.
Concludo dicendo che il “7 Febbraio” deve essere ogni giorno e che la violenza va sostituita con la gentilezza; solo così potremo dire addio a questo fenomeno.
ELETTRICO SOFIA
Il giorno 7 febbraio 2021, in occasione della giornata contro il bullismo abbiamo parlato tanto sull’argomento e abbiamo visto due video molto significativi.
Il primo video era una canzone contro i bulli, mentre il secondo raccontava la storia di un bambino bullizzato sin dalle elementari fino alle superiori, quando decise di vendicarsi. E lo fece in un modo che nessuno si sarebbe mai aspettato: entrò in palestra dove si trovava il bullo e, invece di sferrargli un pugno sul viso, lo abbracciò. Vinse lui, dimostrando la sua superiorità in un modo tutt’altro che violento. Questo video mi ha fatto capire quanto soffrono le persone bullizzate, dico davvero, perché io fin dalla terza elementare sono stata presa in giro per la mia statura, ma con questo video ho capito che il bullismo è una cosa ben più grave e che comunque la persona che soffre, non è soltanto il bullizzato ma anche, e forse di più, il bullo. Spero che un giorno tutti siano in grado di accettare le persone per come sono e non giudicarle per le loro diversità. Spero che ognuno, come il protagonista del video, sia in grado di dimostrare la propria forza, non con la violenza ma con il bene.
MATERA IRENE
IL BULLISMO
La Commissione Europea ha istituito il 7 febbraio il “Safer internet day”, con la quale coincide la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyber bullismo, caratterizzata dallo slogan ” Un nodo blu contro il bullismo”.
Tutte le scuole hanno partecipato e contribuito a dire “no” al bullismo e per questo motivo , ognuna è stata chiamata a realizzare un’iniziativa, a discutere di tale fenomeno e ad indossare un bracciale con un nodo blu.
Sono veramente consolato dal fatto che venga ricordato questo giorno, così da contrastare il bullismo, una forma significativa e concreta di insicurezza, tanto da reagire e manifestare i propri sentimenti.
Per me, le vittime del bullismo sono dei guerrieri che sperano di vedere oltre il male subito, oltre quell’onda che sembra buttarli giù per non dare più la forza di rialzarsi.
Ma loro si rialzano e trovano il coraggio di andare sempre avanti, dato che i cosiddetti bulli non hanno ali per spiccare il volo.
Ammiro coloro che trovano sempre la voglia di superare tutte le avversità, anche se molti di loro si rinchiudono dentro di sé, ma trovano la forza di sconfiggere il bullo e l’unica arma adatta a questo è un abbraccio, e così si vincerà, sempre! RIZZITIELLO ANDREA