//Australia’s calling

Australia’s calling

di | 2021-02-05T20:07:53+01:00 5-2-2021 20:07|Alboscuole|0 Commenti
Di Mariastella Sgaramella – classe II sez. G   E’ passato quasi un anno dalla fine degli incendi boschivi in Australia. Questi sono durati quasi 10 mesi. Seppur si ripetano ciclicamente, iniziano sempre prima e sono molto più difficili da prevedere. Così è stato per l’incendio tra il 2019 e il 2020 che ha provocato molte vittime tra gli animali e le persone. In questo lasso di tempo, infatti, ciò ha procurato ingenti danni alle persone, ai boschi, ai beni, ma soprattutto agli animali e alle piante autoctone di questo luogo. Circa 60.000 sono stati i koala feriti a causa degli incendi e secondo il WWF(World Wide Found for Nature, un’organizzazione non governativa nata allo scopo di salvaguardare gli animali a rischio estinzione), il numero di koala sarebbe diminuito del 72% in tutta l’Australia a seguito degli incendi. Ma, non sono stati feriti solo i koala: anche canguri, wallaby, petauri, potoroo e uccelli melifagi sono stati colpiti dalle fiamme. Seppur i volontari abbiano salvato numerosi animali, il numero di quelli uccisi è allarmante: il WWF stima che siano 480 milioni. La zona boschiva bruciata in cui abitavano è pari a 16000000 ettari. Anche per gli abitanti umani di questo luogo sono stati mesi difficili, in quanto sempre più persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a causa degli incendi. Ma, purtroppo, non tutti sono sopravvissuti. Infatti, sono morti a causa delle fiamme anche 33 uomini. Inoltre, si stima che gli edifici distrutti siano più di 5.900. Ma cosa ha provocato tutto ciò? Per quale motivo l’incendio è durato così a lungo? Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente alla Statale di Milano, ha provato a rispondere a queste domande. Secondo Vacchiano, la causa degli incendi sono perlopiù i fulmini, che hanno raggiunto anche aree disabitate; anche l’uomo ha la sua responsabilità in questa tragedia. Infatti, sono stati arrestati 200 uomini circa tra cui 40 minorenni a cui è stata attribuita parte della colpa per questi incendi. Inoltre, sarebbe stato anche il clima australiano del 2019 a contribuire al propagamento delle fiamme: è stato l’anno più secco mai registrato. Durante l’emergenza sono state numerose le campagne di sensibilizzazione e anche personaggi di spicco come Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di Formula 1,  hanno donato del denaro che avrebbe poi sostenuto l’Australia nella lotta contro gli incendi. Dopo tutto il lavoro di volontari e vigili del fuoco, a marzo 2020 questi ultimi hanno fatto sapere tramite un comunicato che dall’inizio di febbraio non si sono più verificati incendi, decretando la fine dell’emergenza.