Oggi a scuola abbiamo visto una specie di documentario su Gino Bartali. Questo “documentario” parla di Gino Bartali e del suo atto eroico, che ora vi racconto: Gino Bartali era un ciclista famosissimo, aveva percorso il Giro d’ Italia, il Tour de France. Un giorno lui e il fratello sono andati ad allenarsi con le bici, però purtroppo il fratello è morto e da allora Bartali non ha voluto più correre perché pensava che fosse stata colpa sua perché era stato lui a convincere il fratello ad allenarsi. Un giorno la moglie gli disse che doveva ricominciare a correre e gli porse la bicicletta; Bartali ricominciò a correre. Arrivò la seconda guerra mondiale ed un giorno Bartali ricevette una chiamata da un vescovo, suo amico, da Assisi che gli chiese un immenso favore cioè di mettere dei documenti falsificati nella sua bicicletta per consegnarli agli ebrei , visto che lui poteva viaggiare ” indisturbato”. Questo gesto gli costava molto rischiava la vita e non potevano dirlo a nessuno! Il vescovo gli disse di pensarci bene: Bartali accettò. Faceva un sacco di chilometri (300-400km) quasi ogni giorno per trasportare quei documenti. A volte i tedeschi lo fermavano ma, per fortuna, nessuno immaginava che potesse nascondere qualcosa nel tubo della bici perciò se ne andava senza problemi. Altre volte andava in stazione dove gli ebrei catturati partivano per i campi di concentramento. Bartali attirava tutte le persone facendo in modo che i soldati tedeschi si avvicinassero alla confusione perdendo d’occhio il treno con i prigionieri ebrei così alcuni di loro potevano scappare. Finita la guerra, dopo tanti anni, raccontò al figlio ciò che aveva fatto, però doveva mantenere il segreto perché lui voleva essere ricordato come ciclista e non come eroe. Questo video mi ha trasmesso un senso di responsabilità e voglia di fare del bene, Gino Bartali ha fatto un gesto da vero eroe che sarà ricordato per sempre.
a cura di Giulia Broccatelli – classe quarta – plesso Frondini-