a cura di Claudia D’Errico – plesso Frondini – Mi sono chiesta a lungo come affrontare un tema come quello della Shoah con dei bambini di 6 anni e, dopo averci pensato tanto, ho lasciato che fossero loro, con le semplici risposte di piccoli che non hanno mai conosciuto la bruttura della guerra, dell’odio razziale, che introducessero e celebrassero la “Giornata della memoria”. Sono rimasta in silenzio ad ascoltarli. Poi mi sono messa in un angolo della classe, dopo aver schiacciato il tasto “play” del film-cartone ‘La stella di Andra e Tati’. Mi sono messa in fondo, ma non guardavo il video, osservavo i loro volti, gli occhi, le loro mani, ascoltavo il loro silenzio farsi sempre più intenso. Mentre scorrevano quei 20 minuti pensavo che non li avevo mai visti così attenti, silenziosi e commossi. Sì, perché via via che la storia andava avanti, i loro occhi si facevano lucidi e i loro piccoli cuori si gonfiavano di tristezza. Al termine del cartone si avvertiva solo un grande silenzio. Poi qualcuno si è fatto coraggio:- Maestra è triste questa storia, ma anche bella. Avrei voluto stringerli forte forte per ringraziarli della loro sensibilità perché finché ci saranno generazioni che si commuovono, c’è speranza. Continueremo a ‘ricordare’ perché gli animi nobili e i sentimenti di umanità non vadano perduti.