Di Jasmine Zampatti e Gaia Mazzucchelli
Tra le tante cose che ci ha tolto la pandemia c’è anche la scuola: vedere i nostri compagni ogni giorno, farsi riprendere dai professori per le troppe chiacchiere, girovagare per la scuola perdendo un po’ di tempo…c’è a chi mancano queste cose e chi mente.
C’è da dire però che qualcosina ci è rimasto: il laboratorio in presenza, i PON (anche se in DAD) e qualche progetto.
Tra i progetti ancora attivi abbiamo il FOREST4LIFE, che ha l’obiettivo di portare sul nostro territorio idee e esperienze nei settori del monitoraggio, mantenimento e gestione delle risorse forestali e agricole.
Il progetto prevede la possibilità di trascorrere 5 settimane in vari paesi europei per partecipare ad un tirocinio; le destinazioni di quest’anno sono Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Polonia e Slovenia. Ovviamente per questo progetto è richiesta una almeno minima conoscenza dell’inglese, visto che comunicare a gesti non è abbastanza efficace.
Comunque, visto che noi di questo progetto ne sappiamo abbastanza poco, abbiamo pensato di chiamare rinforzi; vi lasciamo quindi ai racconti di due ex alunni che vi hanno preso parte e sapranno dirvi più di noi.
La prima esperienza di cui vi parliamo è quella di Tommi Bianchi, che ha finito gli studi al Meneghini due anni fa ed ha partecipato al progetto quando frequentava la quarta forestale.
Allora Tommi, raccontaci un po’: tanto per cominciare quando e dove sei stato?
Se non ricordo male siamo stati via dal 28 maggio al 1 luglio. Siamo partiti in aereo da Bergamo, 5 di noi, tra cui me, sono andati in Galles e gli altri 5 a Praga.
Cosa avete fatto durante la vostra permanenza in Galles?
Il primo giorno siamo arrivati tardi, quindi ci hanno solo accompagnati nelle famiglie: io ero a Colwyn Bay con due miei compagni.
Il secondo giorno le famiglie ci hanno portati a vedere i nostri posti di lavoro, dove avremmo lavorato per 4 settimane e il giorno successivo abbiamo iniziato a lavorare.
Ognuno di noi era in un’azienda diversa: io ero in una ditta di giardinaggio che lavorava nella villa di un Lord che aveva il giardino grande come mezzo Malonno, probabilmente.
Lavoravamo dal lunedì al venerdì, la mattina alle 8 partivamo con il pullman e tornavamo verso le 17. La sera eravamo liberi fino alle 10, poi dovevamo tornare a casa.
Il sabato era libero e la domenica facevamo dei viaggi: abbiamo visitato Liverpool, Manchester, Llanddulas, lo Snowdonia National Park e altre cittadine.
Come ti sei trovato?
Mi sono trovato benissimo, avere le serate libere è stato fantastico, ci siamo divertiti un sacco.
Anche il sabato e la domenica erano molto belli perché abbiamo visitato tanti posti e abbiamo girato praticamente tutto il Galles.
Anche con l’inglese sono andato bene: sono partito che non ero molto ferrato, ma al ritorno me la cavavo egregiamente perché parlando solo inglese lo si impara per forza.
Grazie mille a Tommi che ha condiviso con noi la sua esperienza; ora vi raccontiamo un’altra avventura, quella di Stefano Plona: un altro studente del forestale che ha concluso gli studi lo scorso anno ed ha partecipato al progetto due anni fa.
Dicci un po’ Stefano, come prima cosa dove siete stati e in che periodo?
Siamo partiti verso il 24 maggio e siamo tornati il 20 giugno; i primi due giorni siamo stati ad Amburgo e abbiamo visitato un po’ la città, poi ci siamo spostati a Kiel, dove abbiamo trascorso poco meno di un mese.
Non eravate solo ragazzi del forestale giusto?
No, esatto: eravamo 9 ragazzi del forestale e 6 della quinta chimico.
Abbiamo collaborato l’università di Kiel dove abbiamo studiato la Pilosella, che è un’erba officinale.
Noi del forestale abbiamo approfondito l’aspetto agronomico, come coltivarla e come portarla da noi in Valle.
I ragazzi del chimico invece avevano studiato i metodi di estrazione per creare diversi prodotti, come creme e medicine.
Chi vi ha accompagnati in questo viaggio?
Siamo stati accompagnati dal professor Bono, che è il referente di questo progetto, e dalla professoressa Schicchi.
Come eravate sistemati?
Eravamo alloggiati a circa mezz’ora di pullman dall’Università in degli appartamenti.
A pranzo andavamo direttamente con i ragazzi dell’università in mensa, mentre per la cena tornavamo in città e andavamo in un ristorante convenzionato.
Grazie mille anche a Stefano per la sua condivisione. Che dire ragazzi, questo progetto sembra veramente figo (prof perdonateci per il linguaggio scarsamente forbito) e secondo noi un pensierino cari forestali ce lo potreste fare per i prossimi anni; sono belle esperienze che non cadono dagli alberi tutti i giorni. Tutti questi progetti proposti dalla scuola che prevedono un periodo all’estero o uno scambio culturale, come il forest4life, gli Erasmus e anche il progetto Messico, sono ottime occasioni per scoprire realtà diverse e, credeteci, sono anche davvero divertenti. Noi siamo state in Messico e, se potessimo, faremmo le valige in due nanosecondi e ci fionderemmo di nuovo là; quindi approfittate di queste opportunità perché meritano davvero.
Anche l’articolo di oggi è finito, fate i bravi e ci si vede il prossimo mese.