Secondo una recente ricerca i complimenti sono più educativi dei rimproveri.
La ricerca pubblicata su Educational Psycology sostiene che per migliorare la condotta in classe, i bambini andrebbero lodati per i comportamenti positivi, anziché rimproverati per quelli negativi. Ricompensare i bambini per i loro sforzi risulta essere fondamentale per coltivare l’autostima e la fiducia in se stessi.
Gli elogi favorisco la concentrazione negli studenti, mentre i rimproveri hanno l’effetto opposto. La ricerca, condotta su un campione di oltre 2500 alunni negli Stati Uniti, ha evidenziato che la concentrazione risultava maggiore nelle classi in cui gli elogi erano maggiori dei rimproveri. In metà delle classi analizzate, gli insegnanti hanno chiesto agli alunni di seguire determinati comportamenti, premiando chi li adottava. Nell’altra metà, gli insegnanti hanno invece tenuto il loro “classico” metodo di insegnamento. Raul Caldarella, docente della Brigham Young University nello Utah che ha condotto la ricerca, ha dichiarato: “La lode è una forma di feedback dei docenti fondamentale per i ragazzi che in questo modo capiscono quali sono i comportamenti positivi che ci si aspetta da loro”. E aggiunge: “Diverse ricerche hanno purtroppo evidenziato come spesso gli insegnanti siano più propensi a sottolineare una condotta negativa, invece che esaltare un comportamento appropriato, con tutte le conseguenze del caso. Ricompensare i bambini per i loro sforzi risulta essere fondamentale per coltivare l’autostima e la fiducia in se stessi”.
Nonostante questi risultati gli esperti sono comunque molto cauti. “Il vantaggio di elogiare un comportamento positivo è ben noto, ma se si abusa di questo approccio c’è il forte rischio che diventi inefficace”, afferma Geoff Barton, segretario generale dell’Associazione dei dirigenti scolastici e universitari. “Si tratta di utilizzare questo metodo in modo equilibrato e gli insegnanti sono molto bravi a fare esattamente questo”, conclude il segretario.
Rosanna Schiralli, psicologa e psicoterapeuta spiega: “La lode è premiante e rafforzativa: il genitore riconosce i meriti del figlio, cioè l’impegno speso per ottenere un risultato. Il bambino deve sentire che il genitore si immedesima nei suoi stati d’animo: così si rafforza l’autostima.”.
Ci sono delle lodi che non andrebbero mai fatte al bambino, ma che andrebbero utilizzate dando un giusto peso alle parole e un valore differente a seconda dei casi. Ricordate che un bambino è un essere che assorbe come una spugna ogni cosa, ogni sfumatura e ogni sguardo, ascolta e immagazzina anche a sua insaputa.
Alcuni esempi di lodi “sconsiderate” sono quelle date senza importanza solo per esaltare l’Ego del bambino: “quanto sei stato bravo alla partita“, “eri il migliore in campo“, “sei stato eccezionale“, “sei perfetto“, “sei il più intelligente di tutti“….
Il suggerimento in questo caso è quello di elogiare la vera fatica fatta, e puntare sulle caratteristiche che si vogliono sviluppare maggiormente come la perseveranza e la dedizione: una frase semplice come “buon lavoro!” a volte è molto più apprezzata che un superficiale “eccellente” oppure un “bravo, come ti sei impegnato!” lo aiuteranno a capire che è stato bravo ad impegnarsi e non solamente a raggiungere quel risultato.
Davide Bonaventura 3^H