//Le macchine di tortura

Le macchine di tortura

di | 2021-01-23T22:07:54+01:00 23-1-2021 22:07|Alboscuole|0 Commenti
Brutti periodi il Medioevo e soprattutto il Rinascimento: un sospetto di stregoneria, una scappatella extraconiugale o un debito non pagato potevano essere sufficienti per finire legati alle macchine più spaventose, nelle mani di feroci aguzzini specializzati nell’infliggere il maggior dolore possibile. Estremamente crudeli e sadici, i più famosi erano la frusta, i tratti di corda, il contatto con i tizzoni ardenti, la goccia cinese (gocce d’acqua che cadono ripetutamente sulla fronte della vittima, e, secondo leggende popolari-letterarie, fino a portare alla perforazione del cranio o comunque a un forte disagio psicofisico) e l’allungamento (eseguito grazie ad apposite macchine). I metodi e gli strumenti di torture servivano in passato, e tuttora sono utilizzati in alcuni stati, principalmente per ricavare informazioni da persone catturate da una fazione nemica oppure imprigionate; essi si basano sul fatto che il dolore fisico, oppure il terrore psicologico, dovrebbero indurre la persona sottoposta alla tortura a confessare i crimini commessi o le informazioni di cui dispone. Dal 1231, a partire dal tardo Medioevo, anche la Chiesa cattolica ricorse a sistemi di tortura con lo scopo di combattere e debellare gli eretici, sostenitori di teorie che andavano contro l’ortodossia cattolica in particolare dopo la Riforma protestante. Papa Gregorio IX contribuì a formalizzare il ricorso alla tortura durante gli interrogatori, vere e proprie prove di resistenza a danno degli indiziati. L’Inquisizione, organo burocratico religioso, controllava i tribunali ecclesiastici responsabili dei processi. A differenza delle autorità non religiose gli inquisitori, più di quaranta esperti in diritto canonico e civile, seguivano precise direttive: la tortura a cui il soggetto era sottoposto poteva durare massimo mezz’ora, doveva svolgersi in presenza di medici esperti ed esentava chierici, militari, malati, vecchi, bambini e donne incinte. Se il presunto reo confessava, veniva rimesso in forze, a quel punto, lo si invitava a confessare una seconda volta in pubblico per escludere che la prima ammissione di colpa fosse stata dovuta alla mera tortura fisica e psicologica subita. Le torture possono essere sia fisiche sia psicologiche. Eccone alcune: Abbagliamento: consiste nel far abbagliare dalla luce e far perdere la vista; Immuramento: consiste nel mettere la persona, da sola, in una stanza chiusa senza via di uscita; Assordamento: consiste nel far assordare una persona; Bollitura a morte: consiste nel far mettere la persona in una “vasca” e farla bollire fino alla morte; Crocifissione: consiste nel crocifiggere una persona; Flagellazione: consiste nel frustare una persona; Deprivazione sensoriale: consiste nel far perdere alcuni sensi; Isolamento: consiste nell’isolare una persona; Terrore psicologico, ottenuto ad esempio mediante oggetti fobici: consiste nel far morire la persona con la sua fobia.
Gli strumenti di tortura medioevale in mostra a Finalborgo - Savonanews.it
Le punizioni inflitte per espiare la colpa erano vario genere: autoflagellazione, sequestro dei beni, pellegrinaggio, arresti domiciliari. La morte, in genere sul rogo, era destinata a chi non abiurava e a coloro che ricadevano nel peccato dopo aver abiurato una prima volta. A. C. Prattichizzo – E. Russo – L. Mele 2^H
10 strumenti di tortura dell'Inquisizione | Amanti della storia