Parlaci un po’ di te
Ciao, mi chiamo Alessandro Ranaldo, ho 12 anni e frequento la classe seconda media dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Calò”.
Come è nata la passione per la musica?
All’età di un anno e mezzo tutto ciò che trovavo diventava uno strumento, dalle panche alle pentole. A Natale, poi, mi hanno regalato la mia prima batteria giocattolo. Finalmente al mio 2° compleanno, il 9 gennaio, ricevetti una batteria di legno con cui, a tre anni, vinsi il mio primo concorso. In seguito a questo risultato, i miei nonni mi regalarono una batteria elettronica con cui vinsi altri due concorsi, di cui uno nazionale. Mio padre aveva una rock band, una cover ufficiale dei Litfiba ed io andavo sempre con lui alle prove, aspettando di poter suonare una vera batteria acustica.
Quali artisti ti hanno influenzato di più?
Ovviamente suonando e ascoltando Litfiba conoscevo quei brani, ma poi mio padre cambiò band e genere passando al pop. Dai Litfiba mi ritrovai a suonare i Modà, i Negramaro e Ligabue. Riguardo ai live, mi proposero di dividere il concerto a metà con l’altro batterista e, anche se non ne ero molto felice, accettai. Per me, che avevo cinque anni e mezzo, era una favola che si avverava. La spinta vera e propria, però, l’ho avuta conoscendo di persona Billy Cobham. Mi ha colpito la sua potenza, la sua velocità, il suo groove. Oggi ascolto molto Dave Weckl e, con i suoi brani, ho vinto ben sette concorsi. Il mio obiettivo, però, è arrivare alla tecnica e alla potenza di Chris Coleman, artista che adoro.
Cos’è il Drum Off Global?
Drum-Off Global è un concorso internazionale annuale di batteria che permette ai batteristi di mostrare le proprie abilità.
Come è nata l’idea di parteciparvi?
È nata per gioco. Mio padre, durante un live, mi ha mostrato un video di Federico Paulovic che invitava a fare un assolo di quattro minuti e di inviarlo. Durante i nostri live non è previsto un vero assolo ma quella sera mio padre, che è il frontman della band, ha annunciato a sorpresa questo evento chiedendo l’aiuto del pubblico mentre lui registrava il mio assolo. Mi ha preso un po’ in contropiede, non avevo nulla di preparato. Il pubblico è stato fantastico, mi ha sostenuto incitandomi come non mai; ero molto gasato ed è venuto fuori un assolo di cui sono stato subito molto soddisfatto. A metà novembre, in tarda serata, mi è arrivata una mail dal Drum Off con la quale mi dicevano che il video era bellissimo e che dovevo rifarne un altro in giornata perché ero uno dei candidati al passaggio del turno. La mattina dopo, prima di andare a scuola, abbiamo dovuto registrare tutto in fretta e ancora una volta senza nessuna preparazione. Finalmente, qualche giorno fa, è arrivata la splendida notizia che sarò io a rappresentare l’Italia nella categoria Juonir al DRUM OFF GLOBAL 2020.
Hai qualche progetto per il 2021?
Sì, ci sono dei progetti. Grazie alla visibilità del Drum Off sono stato contattato da Marco Zambruni con cui è nata subito una bellissima amicizia. Lui è uno degli organizzatori del LAB CAMP che si terrà ad Atene a fine maggio con i più grandi batteristi mondiali. Fiero dell’invito, credo che sarò il batterista più piccolo di sempre a partecipare a questa spettacolare iniziativa. Un altro grosso progetto è quello di far parte dei K.Y.R., una band di piccoli talenti provenienti da più parti d’Italia con cui abbiamo già fatto alcune date e vinto un concorso importantissimo che ci ha permesso di essere notati da un produttore davvero molto grosso ed internazionale che ha deciso di investire su di noi. Molto presto uscirà il nostro primo singolo.
Giuliano Lovecchio
Classe 3^A
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