Eccoci arrivati, finalmente, al Natale: dovreste esservene accorti, perché non siamo più costretti al computer e riusciamo a muovere passi incerti verso il divano, verso le finestre, a volte addirittura ci possiamo avventurare fuori e perfino entrare, dopo esserci disinfettati a dovere, in qualche esercizio pubblico…
Inutile fingere che non si tratti di un Natale diverso e inconsueto, tanto che, desiderando darvi qualche consiglio a tema, i nostri redattori hanno composto una playlist di canzoni natalizie quanto meno irriverenti e, nei consigli ai cinefili, hanno rispolverato il malefico Grinch, forse per poter vibrare di indignazione davanti alle luminarie più pacchiane e magari per motivarsi e passare definitivamente all’azione, abbattendo i tanti babbo natale mollicci che si arrampicano malfermi sui balconi.
Del resto, se il voto medio assegnato al 2020 è un quattro, non resta molto da commentare … cosa ci salverà? Di sicuro ci salveranno i biscotti alla cannella, tanto miele e tanta cannella appiccicosi e confortevoli per farci sentire a casa, coccolati e non prigionieri. Ci restano anche le tradizioni: il nostro addobbo, piccolo o grande, che ci collega al Natale di tutto il mondo, dagli alberi addobbati nel pieno della calura in Argentina alla casa finlandese con tre orecchie dove abita Babbo Natale. Resta la poesia di Santa Lucia, tanto cara a noi bresciani, che fa sognare molti bambini su e giù per l’Europa e resta anche la magia dei racconti natalizi, che ci fanno sognare una manina di Troll, che sale dal ghiaccio per afferrare, golosa, il suo dolcetto.
Ma non ci restano solo favole: resta, vero e concreto, il progetto di festeggiare in famiglia, con qualcuno vicino da abbracciare (e dai, fra congiunti si può!) e molti da vedere in video, scoprendo con stupore in quanti si può stare nello stesso salotto… resta ancora la voglia di sorprendere con un regalo, scoprendo che per i più matti basta il web e non serve nemmeno mettere il cappotto…
Restiamo noi, e non è poco, tutti un po’ cresciuti in questo 2020, che avvertiamo finalmente in noi desideri che non si possono incartare e mettere sotto l’albero, che scopriamo di alimentare progetti che non si completano in 72 ore, ma che richiedono attesa, lavoro, tenacia; forse basta davvero impastare qualche biscotto, ordinare calzini di sushi, chiamare qualcuno online, per aiutarci a centrare la nostra esistenza, a godere di un po’ di riposo e, dal profondo, ringraziare. Per quel che è rimasto, per chi ci è rimasto e perché da qui possiamo ripartire.
Le vacanze di Natale sono davvero il periodo migliore dell’anno, anche quest’anno: riposiamo, ricarichiamoci, resistiamo: perché tutto quello che abbiamo fatto fin qui serva a qualcosa. Vietato lamentarsi! Auguri J