di Sara Catapano- Caro Babbo Natale,
quest’anno non voglio scriverti la solita letterina dove ti chiedo dei regali, anzi, un regalo ce l’avrei. Vorrei che tu mi portassi un Natale “NORMALE”, sai in questo periodo dire normale è come dire una parola inesistente. Mi piacerebbe ritornare a fare delle cene o dei pranzi dove ci sono sempre venti persone o più, però non si può, allora ti racconto cosa ne penso.
In questo periodo, dentro di me, si combattono sentimenti contrastanti, per esempio noia e allegria, felicità e tristezza, solitudine e compagnia.
Beh questo Natale sicuramente non è lo stesso di sempre perché, mentre gli altri anni era possibile stare insieme, quest’anno siamo obbligati a fare videochiamate su un minischermo. Un altro motivo per cui questo Natale è diverso, è che non possiamo andare nei negozi a fare shopping “sfrenato”, come facciamo spesso noi ragazze e le strade non sono illuminate. Nel mio paese ogni Natale, le strade venivano addobbate con bellissime luminarie, archi di luce con fiori e farfalle, gli zampognari, con la loro musica, giravano di casa in casa, ora le strade sono deserte , la gente non canta più, tutto è silenzioso.
Caro Babbo Natale, quello che ti chiedo è di tornare alla normalità e fare in modo che la parola NORMALE sia la parola più bella.
Ti voglio bene e spero che anche tu trascorra un bellissimo Natale 2020.