Mariateresa Petrara – IL MIO NOME È JEF, JEF BONARD, SONO L’ASSISTENTE DI KLAUS WINTER IL MIGLIOR INVESTIGATORE DI TUTTO IL CANADA .
RICORDO ANCORA LA PRIMA VOLTA CHE CI SIAMO INCONTRATI .
LUI AVEVA UN’ AREA ALQUANTO AMBIGUA NON SO SE A CAUSA DEL SUO SGUARDO IMPASSIBILE O DEL SUO FISICO OTTUSO. AVEVA LUNGHI BAFFI SU LABBRA MOLTO SOTTILI E OCCHI DI UN CELESTE MARINO COPERTI DA UN CIUFFO MORO CHE GLI OCCUPAVA TUTTA LA FRONTE. INDOSSAVA UNA GIACCA GRIGIA E UN PAIO DI PANTALONI COLOR GRIGIO SCURO.
LA COSA CHE PIÙ DI TUTTE MI COLPÌ IN LUI FU UNA CRAVATTA COLOR ROSSO SANGUE CON DEI POIS BLU.
“BUONGIORNO, SIGNR BONARD ” MI DISSE.
“BUONGIORNO, SIGNORE. È UN ONORE INCONTRARLA.” RISPOSI IO.
CI SCAMBIAMMO POCHE PAROLE, MA GIÀ DA QUEL POCO CAPII CHE SAREBBE STATO FANTASTICO LAVORARE CON LUI!
È SOLITO PASSARE DAL PARCO PRIMA DI VENIRE AL LAVORO E SALUTARE UNA DONNA ANZIANA, NON HO MAI CAPITO SE FOSSE UNA SUA PARENTE O SEMPLICEMENTE UNA VICINA CHE CONDIVIDE CON LUI LA PASSIONE PER GLI ANIMALI. KLAUS LI ADORA, SPECIALMENTE I CANI ! NE HA UNO, PUPPY , UN PINCHER BIANCO.
NON È SPOSATO NE’ FIDANZATO PER QUESTO DEDICA COSÌ TANTO TEMPO A PUPPY E AL SUO LAVORO.
NON LO CONOSCO ANCORA MOLTO BENE, MA DA CIÒ CHE SONO RIUSCITO A CAPIRE AMA IL COLORE GIALLO, LE CRAVATTE, I CANI E…..OH, I CORNETTI DI UN BAR DIFRONTE IL PARCO.
SI BASA SULL’ISTINTO, NON AMA DARE SPIEGAZIONI AFFRETTATE.
È UN UOMO REALISTA CHE DA’ MOLTA IMPORTANZA AI MINIMI DETTAGLI SIA IN CAMPO LAVORATIVO, CHE FUORI. NON È MOLTO SOCIEVOLE, MA PIUTTOSTO RISERVATO E NON È SOLITO DARE MOLTA CONFIDENZA: PENSATE MI CI SONO VOLUTI TRE MESI PER ADATTARMI COMPLETAMENTE A QUESTO LAVORO, MA NE È VALSA LA PENA.
IO E KLAUS VIVIAMO A GRINDALE UNA PICCOLA E SCONOSCIUTA CITTADINA DEL CANADA E QUALCHE GIORNO FA , QUELL’APPARENTEMENTE TRANQUILLA CITTÀ FU CAMBIATA PER SEMPRE A CAUSA DELL’OMICIDIO DI RON ONLY UN MUSICISTA AL SUO ESORDIO.
VI RACCONTO UN PO’ DI PIÙ….
.QUELLA SERA IL GIOVANE MUSICISTA STAVA ESEGUENDO IL SUO PRIMO SPETTACOLO DAL VIVO, MA C’ERA QUALCOSA CHE NON ANDAVA IN LUI, QUALCOSA CHE POCO TEMPO DOPO LO PORTO’ AD ACCASCIARSI SUI TASTI DEL PIANOFORTE PRODUCENDO UN FORTE RUMORE.
LA MATTINA SEGUENTE RICEVETTI UNA CHIAMATA…ERA IL SIGNOR WINTER ,IL MIO CAPO.
“BUON GORNO JEF, DORMITO BENE? DEVI SUBITO VENIRE AL LAVORO, ABBIAMO UN CASO IMPORTANTE DA RISOLVERE” DISSE CON UN TONO AGITATO.
TEMPO DIECI MINUTI E MI RECAI SUBITO AL LAVORO CON I CAPELLI SCOMPIGLIATI E IL VISO ANCORA ADDORMENTATO.
“NON ABBIAMO TEMPO PER LE CHIACCHIERE DOBBIAMO METTERCI AL LAVORO. È MORTO UN UOMO DI MEZZA ETÀ. ERA UN MUSICISTA CHE STAVA SUONANDO IL PIANOFORTE IERI SERA AL TEATRO DEI BRONDINI, ANDIAMO SUBITO LÌ.” MI DISSE IL SIGNOR WINTER.
CI RECAMMO SUBITO SUL LUOGO AD ATTENDERCI C’ERA UN UOMO, ALTO E ABBASTANZA SNELLO CON UNA CHIOMA BIONDA, PRESUMIBILMENTE FINTA, INDOSSAVA UNA GIACCA BLU CON DEI BOTTONI ROSSI E UNA CRAVATTA, ERA IL PROPRIETARIO DEL TEATRO CHE AVREBBE DOVUTO MOSTRARCI LE STANZE .
“BUONGIORNO IO SONO TOM CONNOR , VI FACCIO SUBITO VEDERE LE SALE PROVA”.
DOPO AVER VISTO LE SALE PROVA IN CUI ERA TUTTO PERFETTAMENTE NORMALE VOLEVAMO RECARCI NEI CAMERINI, MA TOM NON ERA SICURO DI VOLERCELI MOSTRARE .
“AVANTI SIGNOR CONNOR, CI FACCIA VEDERE I CAMERINI.” DISSI.
“PERCHÉ NON PASSIAMO AL PALCO?” CONTINUO’ TOM…
“NOI NON CE NE ANDIAMO DI QUI SE NON CI FA VEDERE I CAMERINI”. DISSE KLAUS CON ARIA IRRITATA. TOM, ORMAI ARRESO, CI FECE VEDERE I CAMERINI.
NEMMENO IL TEMPO DI METTERCI PIEDE E KLAUS NOTÒ SUBITO UN BOTTONE ROSSO E DELLE MACCHIE DI UN LIQUIDO VIOLA PER TERRA, ACCANTO ALLA SEDIA. ERANO PRESUMIBILMENTE STRUMENTI DI SCENA, MA KLAUS LI FECE ANALIZZARE.
LA MATTINA SEGUENTE RICEVEMMO I RISULTATI. IL BOTTONE AVEVA TRACCE DI QUEL LIQUIDO NONCHÉ UN VELENO MOLTO RARO A PRESA LENTA ANCHE L’AUTOPSIA CONFERMÒ QUELLO CHE ORMAI A KLAUS ERA GIÀ CHIARO: RON ERA STATO AVVELENATO.
KLAUS CAPI’ SUBITO CHE IL BOTTONE APPARTENEVA AL PROPRIETARIO DEL TEATRO COSÌ LO INTERROGAMMO.
“SIGNOR CONNOR, DAI RISULTATI DELLE ANALISI SIAMO ARRIVATI A LEI, ABBIAMO ABBASTANZA PROVE PER CONFERMARE CHE È STATO LEI AD AVVELENARE RON ONLY L’ALTRA SERA, DICO BENE?” DISSE KLAUS.
“NO, NON SONO STATO IO” DISSE CONNOR.
BASTARONO, PERO’ I NOSTRI SGUARDI IMPASSIBILI PER FARGLI SUBITO CAMBIARE IDEA.
“E VA BENE, Sì , SONO STATO IO, MA NON AVREI AVUTO ALCUN MOTIVO PER FARLO, SONO STATO MINACCIATO TRAMITE UNA TELEFONATA DA UN CERTO SIGNOR BLACK E SE NON L’AVESSI FATTO AVREBBE AMMAZZATO ME E LA MIA FAMIGLIA”.
CAPIMMO CHE TOM STAVA DICENDO LA VERITÀ .
KLAUS MI DISSE DI TROVARE INFORMAZIONI SU QUESTO SIGNOR BLACK.
DOPO MOLTE RICERCHE CAPIMMO CHE SI TRATTAVA DI UN NOME FALSO, IL VERO NOME ERA BACK JONES. ERA UN CRIMINALE CHE SI TROVAVA NELLA PRIGIONE DI GRINDALE DA CIRCA UN ANNO. AVEVA PRECEDENTI DI AVVELENAMENTO ED ERA STATO PROPRIO LUI A FAR AVVELENARE RON ONLY.
IL CASO NON ERA PIÙ UN CHI È STATO, MA UN PERCHÉ L’HA FATTO.
QUALCHE GIORNO DOPO INCONTRAMMO LA MOGLIE DEL MUSICISTA …
“BUONGIORNO SIGNORA ONLY, CI DISPIACE PER LA SUA PERDITA, MA ABBIAMO BISOGNO DI INFORMAZIONI. CONOSCE PER CASO UN CERTO BACK JONES?” LE CHIESI.
IL VISO DELLA DONNA SI IMPALLIDÌ TOTALMENTE , AVEVA UN’ ARIA SPAVENTATA E CON UN SOFFIO DI VOCE DISSE: ” EFFETTIVAMENTE LO CONOSCO, ERA IL MIO COMPAGNO, MA DOPO BEN DUE ANNI DI RELAZIONE LO DENUNCIAI PER VIOLENZE”
RIMANEMMO SCIOCCATI, MA FINALMENTE ERA TUTTO CHIARO.
BACK AVEVA AVVELENATO RON PERCHÉ AVEVA AVUTO UNA RELAZIONE CON LA MOGLIE DEL MUSICISTA CHE LO AVEVA DENUNCIATO.
NON SO COME ABBIA FATTO, MA ANCORA UNA VOLTA KLAUS AVEVA RISOLTO UN CASO IMPORTANTE, SARÀ PER QUALCHE POTERE MAGICO O SEMPLICEMENTE UN INTUITO FORMIDABILE.
LA CITTADINA DI GRINDALE ERA DI NUOVO TRANQUILLA, ALMENO PER ORA!