//Le ultime note… (Il giallo che passione!)

Le ultime note… (Il giallo che passione!)

di | 2020-12-12T15:40:49+01:00 12-12-2020 15:40|Alboscuole|0 Commenti
Rosanna Montarulo  – Stavo studiando tranquillo in camera mia quando mi arriva una chiamata dal signor Jones,il mio capo,il detective più famoso della città. Lavoro da lui da solo un mese e mezzo,anche se lo conosco da anni dato che è un amico di famiglia. Per ora abbiamo avuto solo casi tranquilli … furti nei supermercati ecc … è molto facile la vita del detective o almeno così credevo … “ Ehy vecchio che si dice? Stai sistemando i tuoi capelli? Non serve a niente tanto prima o poi li perdi tutti!” Rispondo alla chiamata ridendo. “Elvis lo sai che su questo argomento sono parecchio suscettibile!” replica il signor Jones cercando di essere calmo come al solito. “Ti ho chiamato perché ho un’offerta da farti” “ Hai tutta la mia attenzione”. “ Conosci il famoso pianista Andrew Davis? Stasera ha deciso di tenere un concerto alle 20:30 a un numero limitatissimo di persone. Ho due biglietti, ritieniti fortunato per essere stato invitato.” “Se me lo chiedi così, non posso di certo rifiutare, ci vediamo stasera!” Guardo l’orologio. Ho tre ore di tempo: “ Accidenti non c’è la farò mai a essere pronto in orario!” Sono le 20:15. Perfetto, capelli sistemati,scarpe allacciate,manca solamente un po’ di profumo. Suona il campanello, è lui. Odio questa sua mania per la puntualità. Il signor Jones è davvero elegante stasera: ha i suoi indimenticabili guanti bianchi, con la cravatta nera,abbinata al resto dell’abito. Pare che abbia appena finito di farsi l’ennesimo tè perché lo trovo davvero di buon umore. Scendo,prendiamo la macchina,arriviamo al concerto e ci sediamo ai nostri posti. Niente male l’idea di fare un concerto in un’arena aperta,però non capisco il motivo di ridurre il numero a così poche persone. Probabilmente sono tutti provenienti da famiglie benestanti da come sono vestiti. “ John,john!” dice una voce stridula. Ci viene incontro un uomo alto,in giacca e cravatta,con i capelli lunghi e mossi. “Che bello vederti John! Sei venuto!” sposta lo sguardo su di me. “ E chi è questo bel ragazzo?” “Oh, Elvis ti presento Chase Smith, Chase ti presento Helvis Hale, è il mio assistente ” dice il signor Jones. “Hale, dici?” risponde il signor Smith incuriosito. “Mi ricordi qualcuno …”. Mi osserva attentamente. “Capelli rossi … occhi marroni tendenti al dorato … alto e slanciato …. Viso sicuro di sé, ah, capisco … tu sei il ragazzino della Brighton, il bulletto che viene spesso ripreso per comportamenti disciplinari. Ragazzo mio, abbi rispetto delle regole ,anche perché la tua media scolastica è a dir poco ottima. Strano che tu non mi abbia riconosciuto visto che lavoro in quella scuola.” Si spengono le luci. Sale sul palco un uomo vestito in uno strano viola prugna,capelli scuri e sorriso smagliante. È lui, Andrew Davis,il musicista più famoso della nazione! “Che bello poter vedere il concerto di un vecchio amico!” esclama Chase. “Eravate amici di infanzia lei e Davis, signor Smith?” “se eravamo amici? Ovvio! Il tuo capo John non te lo ha mai detto? Proprio lui e Andrew erano inseparabili!” Strano che non me lo ha mai detto,visto che di solito mi racconta anche del bambino che gli ha rubato una caramella quando aveva tre anni! La musica si interrompe. Che diavolo succede? Pare che manca il respiro al signor Davis. “ Aiuto, aiuto!” supplica. Due secondi. Bastarono solo due secondi per capire quanto fosse difficile il mondo dei detective. Gli stessi due secondi in cui il signor Andrew Davis, il miglior pianista del nostro paese è caduto a terra senza vita. Mi giro verso il signor Jones. Ha una faccia terribile. Entra un uomo vestito in nero,probabilmente quello che era l’agente del signor Davis. “  Nessuno esca da qui finché non verrà la polizia e il medico legale! Se non sbaglio il detective John Jones è venuto ad assistere al concerto! Si occuperà lui del caso!” Come fa a sapere che il signor Jones si trova qui? “Elvis rimani qua, mi avvicino io” mi dice. Stiamo scherzando? Sono sì o no il suo assistente? Lavoro insieme a lui! Decido così di avvicinarmi pure io. “ Sembra che sia stato avvelenato” dice una voce interrotta da singhiozzi. Esce una donna alta, vestita in un elegante vestito rosa di seta,con tutto il trucco colato. È la moglie di Andrew, Olivia Davis,famosa modella inglese. “ Iniziamo con l’aspettare la conferma dei medici,poi se si tratta di avvelenamento interrogheremo tutti coloro che hanno avuto contatti con lui nelle ultime 48 ore e i presenti” dice il signor Jones rivolgendosi al pubblico. C’è un silenzio assurdo. Dalle urla di terrore che si sono alzate quando Davis è morto a un silenzio totale interrotto da pianti di alcune persone. Sono tutti spaventati,terrorizzati. “ Signor Jones,non credo che qualcuno del pubblico sia stato un ipotetico assassino,visto che stanno tremando tutti dalla testa ai piedi-” “Elvis, quanti casi di omicidio hai risolto? Zero. Lascia questo caso a me, per ora sei troppo inesperto e giovane. Lasci tutto nelle mani del tuo intuito cosa che ti ripeto sempre è sbagliata, nonostante la tua perspicacia sia a dir poco incredibile! Per adesso la scelta migliore è quella di avere i risultati dei medici!” risponde calmo come al solito. Lo so che lui è più esperto  di me ,ma c’è qualcosa che non va, qualcosa che non mi convince in questo momento,come se la verità è nascosta da un muro impenetrabile. Ora che ci ripenso avevo ragione …. Arriva la polizia e abbiamo la conferma: Andrew Davis è stato avvelenato. Neanche il tempo di battere le ciglia e il signor Jones si dirige nel suo ufficio e porta con sé la moglie e l’agente. “Vengo con te.” Gli dico. Noto che sta per aprire bocca per rispondermi vietandomi di venire ma lo interrompo “come pretendi che ti possa essere d’aiuto se non ti vedo neanche all’opera? Puoi dirmi tutto quello che vuoi ma io verrò con te!” . Pare che il signor Jones abbia ormai capito che sono una delle persone più testarde di questo mondo,perché apre lo sportello della macchina e si rivolge a me dicendomi: “allora vieni?”. Arriviamo e entriamo in ufficio: “chiamami l’agente per favore” . Il signore si alza e entra. In stanza siamo solo io e la moglie. “Mi spiace molto signora Davis,deve essere brutto affrontare un interrogatorio subito dopo quello che è successo” Smette per un attimo di piangere e mi dice sorridendo: “ Ho chiesto io stessa che le indagini iniziassero subito,non posso perdere neanche un secondo che l’assassino trovi un modo per evitare di essere scoperto.” Continua “ Sai il tuo capo e Davis andavano molto d’accordo nonostante quel brutto litigio che hanno avuto insieme anche a Chase Smith.” “Che litigio?” chiedo incuriosito. “Qualche anno fa il signor Jones e il signor Smith avevano dei grossi debiti da pagare che non hanno mai più assolto.” C’è un breve attimo di silenzio. “ Mio marito ha reagito molto male, ha fatto licenziare il signor Smith grazie ad alcune conoscenze e fatto prendere una brutta reputazione al tuo capo accusandolo di un furto in un negozio.” Rimango allibito. “Ovviamente sono riusciti a fare pace e sono davvero felice di questo. Mio marito è riuscito a scusarsi facendo una vacanza solo loro tre alle Hawaii” conclude con una risata piena di tristezza. Mi avvicino alla porta per sentire come procede l’interrogatorio con l’agente. “ Sì signore, a parte ieri quando ha preso un tè con il signor Davis e il signor Smith,nessun altro oltre me e la moglie ha avuto contatti con lui. Prima del concerto non lo so, dato che  Andrew mi aveva detto che si sarebbe fatto accompagnare da un taxi privato.” Per un attimo il signor Jones mi è parso agitato, come se non sapesse cosa fare. E’ bastato, però un semplice “Va bene, fatti accompagnare a casa dalla polizia” per farlo tornare come prima. “Olivia Davis” dice. La signora si alza ed entra in stanza. Entra il signor Smith. “Ragazzo” mi dice facendo un sorriso rassicurante un po’ sforzato. “Stai tranquillo, il tuo capo risolverà tutto.” Finiti gli interrogatori vado a casa e ci rifletto un po’ su. Passano i minuti,le ore e i giorni finché mi arriva un messaggio dal signor Jones: “ Oggi pomeriggio c’è il funerale, presentati vestito come si deve e soprattutto fai l’uomo maturo.” Non ero lì, ma il messaggio del signor Jones mi è parso molto freddo. Il funerale è stato tristissimo. Mi rivolgo al signor Smith: “Signore come ha fatto a ritrovare lavoro dopo che Davis lo ha licenziato?” chiedo in modo diretto. Per un attimo il signor Smith mi è parso un po’ spaventato. “Quindi lo sai eh? Sei davvero un ragazzo curioso.” Continua “Alla fine dei conti,ho fatto un colloquio e mi hanno ammesso,nonostante le dicerie sul mio conto da parte di Andrew”. Finisce il funerale e torno a casa. Un’ora dopo il signor Jones mi manda un messaggio: “Abbiamo trovato l’assassino,vieni subito qui”. Arrivo in ufficio con il fiatone. In stanza ci sono la signora Davis,il signor Smith,l’agente,la polizia,il medico e altre persone che suppongo siano i parenti del signor Davis. “Ho scoperto il nostro caro amico assassino. Avvelenare una persona a lei cara … che gesto orribile, non è d’accordo Chase Smith,assassino del miglior pianista inglese?” Rimane un silenzio assoluto in ufficio. Il signor Smith aggrotta le ciglia e inizia a piangere. “MI HA ROVINATO LA VITA!NON SOLO MI HA TOLTO IL LAVORO, MI HA SEPARATO DALLA MIA FAMIGLIA,MIA MOGLIE HA DIVORZIATO DA ME E MIA FIGLIA E’ ANDATA CON LEI CREDENDO ALLE PAROLE DI QUELL’IDIOTA CHE SUONA IL PIANO  ECHE CERCA DI FARE LA PACE CON UNA VACANZA???” “L’ho capito dal tuo sguardo quando è morto Davis. Non sai recitare amico mio, avevi un sorriso nascostom, a non potevo accusarti, dovevo avere delle prove. Mentre tu perdevi tempo nel mio ufficio e consolavi fingendoti dispiaciuto la moglie della vittima, ho mandato a casa tua un mio agente e sai cosa abbiamo trovato? Abbiamo trovato una bottiglia di veleno. Lo stesso veleno che ha bevuto il nostro caro amico mentre ci prendevamo un tè il giorno prima che morisse”. Dopo quelle parole il signor Smith è stato preso è messo in galera per omicidio. C’era qualcosa che non andava … Una volta che il signor Smith è stato arrestato sono andato alla polizia e, fingendo che lo avesse chiesto il signor Jones,mi sono fatto avere la quantità di veleno che il signor Davis ha preso. Risulta il doppio. No,non può essere. Riunisco tutti coloro che erano presenti quel giorno, escluso Smith ovviamente. “Sono incredulo a quello che sto dicendo perfino io, ma colui che ha ucciso Andrew non è solo uno, sono due.” Mi rivolgo verso quella persona con le lacrime agli occhi. Non riuscivo a capire se sentirmi frustato, arrabbiato o felice per aver risolto il caso. “Perché lo hai fatto?Io…. io.. mi fidavo di lei!” Urlo con tutta la voce che ho dentro di me. “La quantità di veleno trovata nel corpo di Andrew Davis si è ritrovata essere il doppio rispetto alla bottiglia che aveva usato Smith. Il signor Davis è stato avvelenato in quel momento,quindi solo quell’altra persona presente poteva essere l’assassino. Lei, SIGNOR JOHN JONES!” “Non pensavo avresti risolto in modo talmente efficiente il tuo primo caso Elvis. Ho provato a escluderti perché avevo capito che eri portato molto per questo lavoro ma sono rimasto comunque sorpreso. Perdonami dovevo farlo,mi ha fatto ritrovare in povertà e per un attimo ho pensato di togliermi la vita. Perdonami”. Detto questo si chiuse ufficialmente il caso del signor Davis, un evento della mia vita che non scorderò mai.