di Michelangelo Suma Classe 2^AE . – In questa stagione e in generale da tre anni a questa parte c’è una squadra in Serie A che sta vivendo una crisi identitaria che l’ha fatta passare da squadra forte a squadra da salvezza. La sconfitta con il Milan complica la situazione della Fiorentina che si trova a ridosso della zona retrocessione. I motivi sono tanti e sono difficili da elencare, ma credo che i seguenti siano quelli più importanti. 1°– La Società. Come tutti sappiamo il Presidente Commisso è in Italia da solo un anno e non conosce bene il calcio italiano, e in più non conosce anche le regole del Fair Play finanziario. Il clima di esaltazione ed entusiasmo da parte dei tifosi non lo ha certamente aiutato a concentrarsi su quella che è la realtà della Fiorentina, non fissando degli obbiettivi da perseguire alla squadra ed utilizzando la scusa dell’anno di transizione. Inoltre, la Dirigenza si è trovata in difficoltà nel calciomercato, non dando agli allenatori giocatori funzionali al modulo. 2°– Il calciomercato. Nelle due sessioni di calciomercato il Direttore Sportivo Prade, invece di puntare sui giovani, ha puntato sui giocatori a fine contratto solo per il loro nome di prestigio. Nel 2019 a parte Ribery e Lirola non ci sono stati grandi colpi. Inoltre, si è rivelata controproducente la scelta di Badelj come regista e quella di prendere come centravanti lo sconosciuto Pedro e Boateng che peraltro non gioca da attaccante. C’è da aggiungere anche che la stampa non ha aiutato in tutto ciò, accostando alla Fiorentina nomi come Tonali e Ibrahimovic che mai erano stati cercati dai dirigenti. In più Ribery, che doveva essere la ciliegina sulla torta del mercato si è rivelato soltanto la torta quando dopo il suo infortunio nell’incontro col Lecce la squadra è andata in crisi totale. Una squadra come la Fiorentina non può dipendere da un giocatore a fine carriera, facendo un paragone con il Lecce di Causio. Nel mercato di gennaio sono stati spesi 50 milioni per giocatori normalissimi come Duncan e Agudelo. Gli acquisti di Kuoame e Cutrone alzavano il livello del valore dell’attacco, ma hanno occupato troppo spazio e fatto giocare sempre meno Sottil. Quest’anno, inoltre, sono stati acquistati altri giocatori svincolati quali: Bonaventura, Valero e Callejon che hanno tolto spazio ai giovani. Le squadre non vanno costruite con le figurine, ma attraverso la crescita del settore giovanile e con giocatori adatti al modulo. Inoltre ci sono squadre di basso calibro come Partizan Belgrado e Dinamo Zagabria che sfornano i migliori talenti d’Europa. In precedenza la Fiorentina sembrava voler dare importanza a tutto ciò, ma poi ha voluto ragionare come ad esempio di una squadra militante in prima divisione statunitense, prendendo giocatori a fine carriera solo per il nome prestigioso. 3°- La mancanza di un progetto. La Società sembra non aver dato obbiettivi chiari alla squadra che di conseguenza non ha capito se giocarsi l’Europa o se rimanere nel limbo delle squadre mediocri. L’anno scorso doveva essere un anno di transizione, quest’anno cosa sarà? 4°- La svogliatezza dei giocatori. Dopo le colpe date alla Società adesso è il turno dei giocatori. C’è troppa gente in squadra che si definisce o si paragona ad un grande campione, ma i grandi campioni sono altri. A giocatori come i vari: Chiesa, Veretout e Bernardeschi che se ne sono andati è mancata soprattutto la grande umiltà. Ora sono in squadra giocatori come Milenkovic e Castrovilli che stanno calando di rendimento, non perchè non hanno qualità o perché giocano in un altro ruolo, ma per il semplice fatto che non hanno più voglia di restare a Firenze. 5°- La gestione dell’attacco. Tutti in questo momento del Campionato si lamentano del fatto che Vlahovic non stia segnando, ma non si rendono conto che Vlahovic che ha appena 20 anni ha bisogno di giocare in uno schema a due punte con a fianco Cutrone per poter migliorare. Inoltre, il fatto che non si stia giocando col 3-5-2 sta penalizzando enormemente la squadra che non riesce più a fare gioco. Secondo il mio modesto parere intanto servirebbe un altro allenatore che abbia le idee più chiare come per esempio De Zerbi o Juric, che sanno far giocare bene la squadra. Il difetto maggiore emerso durante il periodo di Iachini è il fatto che abbia fatto giocare la squadra con Ribery e Callejon in attacco, che non sono punte ma esterni. Lo stesso sta accadendo con il nuovo allenatore Cesare Prandelli, subentrato al recente esonero di Giuseppe Iachini, purtroppo l’errore è che continua a giocare con una sola punta, nonostante ne abbia a disposizione tre.