di Antonio Simone, 3E
C’erano una volta due fratelli che volevano diventare i due corridori più veloci del mondo.
Un giorno, dopo aver passato le gare nazionali, si allenavano per le gare mondiali e finiti gli allenamenti molto impegnativi, il più piccolo, Gianfranco, andò a dormire presto perché il giorno dopo ci sarebbe stata la gara decisiva e, chi l’avesse vinta sarebbe andato alle olimpiadi.
Visto che Gianfranco era più veloce, il più grande, Gianvincenzo, andò da un mago che gli diede “la pozione per i modi di dire”, che trasformava tutti i modi di dire in realtà.
Al ritorno Gianvincenzo desiderò, in preda alla voglia di vincita, che Gianfranco diventasse “lento come una lumaca”. Il giorno dopo, Gianvincenzo sentì Gianfranco piangere e quando entrò nella sua stanza, vide che suo fratello era una lumaca e quindi doveva abbandonare il suo sogno.
Gianvincenzo, sentendosi in colpa, escogitò un piano: lui avrebbe portato sulle spalle suo fratello mentre correvano perché così i direttori di gara non potevano sapere chi dei due avesse vinto.
Tagliarono il traguardo insieme e i direttori di gara assegnarono la vittoria a entrambi i fratelli.
Sul podio Gianvincenzo, per la stanchezza bevve qualcosa che gli sembrava acqua ma in realtà era la pozione e lo scoprì solo dopo aver detto che per la fatica era diventato “rosso come un pomodoro” e lui si trasformò proprio in quello.
Ora i due fratelli corrono come un pomodoro e una lumaca; Gianvincenzo però ha capito che con l’italiano non si scherza, soprattutto se hai una pozione magica.