In un freddo giorno di novembre, stiamo soffrendo la scomparsa della nostra cara prof con la stessa disperazione e attanagliati dal medesimo senso di vuoto con cui assaporeremmo amaramente la scomparsa di un caro amico o di un familiare.
Perché la scuola è un percorso di vita, di crescita ed un docente scava nella quotidianità dei propri alunni con dei segni indelebili, che il tempo, le distanze e nemmeno la morte possono cancellare.
Sappiate cara professoressa, che custodiremo gelosamente i vostri insegnamenti.
Non dimenticheremo mai la vostra caparbietà, la vostra eleganza ma soprattutto il vostro spronare ogni alunno a dare il meglio, ad essere il massimo per il futuro che verrà.
Cara prof, il futuro un po’ ci spaventa, soprattutto se riflettiamo sull’amarezza e le ingiustizie che esso potrebbe riservarci.
Ma ci piace pensare alla vita come una sfida, e vivremo ogni giorno con la vostra forza nel cuore.
Con il cuore infranto, possiamo affermare che siamo orgogliosi di aver conosciuto una persona come voi, e ci piace pensare che questo non sarà mai un addio, ma il solito “arrivederci” di ogni fine lezione, perché…
“NESSUNO MUORE SE VIVE NEI CUORI DI CHI RESTA”.
La vostra per sempre indisciplinata ed incorreggibile 5^ Btur.