di GIANLUCA GJONI disegno di TERESA SUOZZO – Ciao sono Gianluca oggi vi racconto la storia dei rifiuti.
Fin dalla Preistoria
c’ era più di una scoria,
scorie di ossa di animali in quantità
dopo esser stati gustati con molta bontà.
Nell’ antica Roma i più poveri non avevano gabinetti
e gli escrementi cadevano tutti nei vicoletti.
Dopo un po’ le terme vennero costruite
e grandi discariche vennero allestite.
Gli scavi archeologici hanno rilevato
tutte le immondizie che hanno inquinato,
immondizie che hanno costituito grandi colline,
alcune grandi alcune piccoline.
Intorno all’ anno Mille tutto è rinato
tranne qualcuno che è rimasto arretrato.
Gli escrementi venivano usati come concime per gli orti,
alcuni rifiuti erano anche contorti.
Non esistevano servizi di pulizia
e l’ immondizia causava spesso l’ epidemia.
Resti di cibo per le strade venivano buttati
e dagli uomini più poveri venivano mangiati.
Rimedi di igiene ci furono nel Rinascimento
e la pulizia nelle case avveniva in ogni momento.
Escrementi e resti di cibi ancora per terra
e anche i bottegai combattevano in quella guerra.
All’ inizio del 1800 ci fu la Rivoluzione Industriale,
industrie sparse in ogni viale.
Eccoci adesso nella moderna città
dove inquinano persone di ogni età.
Per aiutare l’ ambiente si costruì un nuovo oggetto
inventato da un Prefetto.
Questo oggetto è il cestino
usato da ogni adulto e bambino.
Anche adesso si continua ad inquinare
è una cosa che ,ormai, non si può più cambiare.
E il destino dei nuovi individui così sarà
se l’ uomo ad inquinare continuerà.