//Conferenza MITO e VIOLENZA DI GENERE

Conferenza MITO e VIOLENZA DI GENERE

di | 2018-05-28T14:38:44+02:00 28-5-2018 12:54|Alboscuole|0 Commenti
di  REBECCA DE VECCHI e CAMILLA REBONATO – ll mese scorso, un gruppo di ragazzi della redazione ha partecipato  alla conferenza “Mito e Violenza di genere”, presso Palazzo della Ragione di Verona, una  giornata importante per ricordare il valore che possiede ogni donna. Il tema è stato affrontato da specialisti che hanno raccontato tutte le dinamiche di questo argomento, in modo coinvolgente ed interessante.   IL RISPETTO: INGREDIENTE FONDAMENTALE DELLA VITA   ‘Le parole sono importanti’ VIOLENZA:  Forza impetuosa ed incontrollata. Azione volontaria, esercitata da un soggetto su un altro, in modo da determinarlo ad agire contro la sua volontà. -Violenza assoluta, se la resistenza del soggetto è totale; -Violenza morale, se è relativa e basata sul timore di chi la subisce: -Violenza fisica, se è attuata come costrizione materiale; -Violenza carnale, se c’è il reato di chi con la forza impone ad altri un rapporto sessuale; -Violenza privata, se c’è il reato che consiste nel costringere a fare, tollerare o omettere qualcosa. VIOLENTO: Colui che si comporta con istintiva ed incontrollata aggressività. Colui che colpisce i sensi al punto da stordire.   L’avvocato Mastropasqua durante la conferenza ha avuto il ruolo di spiegarci la parte giuridica riguardante questo tema, dandoci due definizioni: Delitto/ Omicidio d’onore  (possibilità per l’uomo di uccidere moglie e figli in caso di adulterio subito) e Matrimonio riparatore (matrimonio tra stupratore e vittima per ‘’riparare’’ ad un’eventuale  gravidanza). Queste due informazioni ci hanno fatto notare quanto la donna, anche se ancora oggi molto esposta alle violenze, si è maggiormente tutelata. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha infatti attuato molte norme per le PARI OPPORTUNITA’, ponendosi  5 obiettivi: °Accrescere la partecipazione della donna nel mondo del lavoro; °Aumentare loro le retribuzioni ; °Sostenere non solo le vittime della violenza, ma anche coloro che ne subiscono le conseguenze (figli che rimangono orfani e parenti) °Inserire la parità in ogni ambito come valore fondante; °Aggiungere il processo decisionale (con un’evoluzione da parte del legislatore che annette la parte emozionale e umano a quella giudiziaria)   ‘Ognuno è responsabile di ciò che fa’ Cosa induce l’uomo alla violenza? Come ci ha spiegato lo psicologo-psichiatra Battaglia, il colpevole è indotto alla violenza a causa delle esperienze di vita che lo hanno cresciuto, facendogli avere come bisogno primario il potere, le attenzioni e la dipendenza che poi crea nella vittima. Le difficili situazioni che il reo ha subito durante l’infanzia NON devono giustificare la violenza commessa, MAI; perché tutto ciò che fa è frutto della sua razionalità e come ha detto il regista Alberto Rizzi ‘’ L’uomo che commette questi reati non è una bestia ma è un uomo’’. Un’altra osservazione, sempre spiegata dal signor Rizzi, che ci ha fatto molto riflettere è stato il ruolo della donna in tutto questo contesto. Il suo intervento è stato caratterizzato dalla coinvolgente lettura del mito di Callisto (dal greco “la più bella”), in cui la vergine fanciulla venne stuprata dal Dio Zeus. La morale di questo racconto ci rivela come la violenza non sia compiuta dal singolo bensì dalla collettività, nel mito; infatti, lo vediamo quando Diana e le altre Grazie durante un bagno escludono Callisto dopo aver scoperto il misfatto subito da lei. Questo , purtroppo, succede anche al giorno d’oggi, quando si accusa la donna di essersi cercato lo stupro solo perché indossava una minigonna. Un altro metodo che ogni donna dovrebbe attuare per verificare se una relazione è sana è l’utilizzo delle 4 R: 1 RISPETTO, verso la persona amata; 2 RICONOSCIMENTO dei bisogni dell’altro (sacrificio); 3 RESPONSABILITA’ nelle cose che si fanno con anche l’accettazione delle conseguenze; 4 RECIPROCITA’ nel rapporto.