di Raffaele Vallone. – In occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente è stato proclamato nel 1972 il 5 giugno come Giornata Mondiale per l’Ambiente. La sua celebrazione avvenne per la prima volta nel 1974. Nella Giornata Mondiale di quest’anno si è cercato di porre l’attenzione sulla Biodiversità e sulla situazione drammatica in cui versa attualmente il nostro Pianeta. Molti eco-sistemi purtroppo registrano distruzione, degrado e frammentazione e dell’intero ambiente ecologico purtroppo risulta ancora intatto soltanto una piccola percentuale. Nella celebrazione dell’ultima Giornata Mondiale dell’Ambiente si è tenuta dalle ore 10.30 alle ore 12:00 a Roma una ‘Tavola Rotonda’ organizzata dall’ISPRA [Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale] dal titolo: ’Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020, il momento della Natura’ per accentuare la perdita costante della biodiversità in quanto, su di 8,7 milioni circa 1 milione di specie viventi sono gravemente minacciate di estinzione. Dato che il ritmo di estinzione risulta essere accelerato negli ultimi 50 anni gli scienziati ritengono che si è di fronte alla Sesta Grande Estinzione di Massa. L’obiettivo perseguito dalla Tavola Rotonda è stato quello di stimolare e far crescere la consapevolezza di tutti sull’attuale degrado e declino in cui si trova la Natura e soprattutto di cercare di far avviare delle urgenti misure e azioni per arrestarlo. Tale iniziativa ha inteso, dopo la recente Raccomandazione UE volta a favorire la salvaguardia della Biodiversità, rendere noti i recenti dati per attivare immediatamente il dialogo tra la autorità competenti e convogliare su di un percorso comune tra Strategie UE e Accordi ONU e generare interessi aventi gli stessi obiettivi da centrare. Lo slogan creato ‘E’ il momento per la Natura’ mirante appunto a far tenere alta l’attenzione sulla Biodiversità in quanto ‘è la base che sostiene tutta la vita della terra e sott’acqua’ e riguarda ‘ogni aspetto della salute umana, fornendo aria e acqua pulite, cibi nutrienti, conoscenze scientifiche e fonti di medicina, resistenza naturale a alle malattie e mitigazione dei cambiamenti climatici. Il monito segnalato riguarda appunto la modifica o semplicemente la rimozione di soltanto di uno degli elementi di questa rete influisce sull’intero sistema di vita e può certamente produrre seri danni con conseguenze altamente negative. L’emergenza derivata dal Covid-19 ha fatto rilevare che quando si distrugge la Biodiversità contemporaneamente si distrugge anche il sistema che supporta la vita umana. Si è stimato che 1 miliardo di casi di malattie e Milioni di morti all’anno sono causate da Coronavirus e in più circa il 75% di tutte le malattie infettive emergenti sull’uomo sono di origine zoonotica ovvero trasmesse dagli animali. Il messaggio lanciato dall’ISPRA è molto chiaro: ‘la sicurezza alimentare, il benessere e la prosperità della comunità umana è messa in pericolo se non si intraprendono azioni per invertire la crisi della Biodiversità’. Negli ultimi 150 anni la barriera corallina viva è stata ridotta a più della metà e continuando di questo passo, entro i prossimi 10 anni una specie conosciuta su quattro potrebbe estinguersi.