Di Filippo L. II C – XXI Aprile – Caro Coronavirus, sei arrivato a inizio marzo ed hai fatto chiudere la mia scuola e tutte le altre. Siamo stati costretti in casa per tanto tempo, senza vedere nessuno.
Ti ho immaginato minuscolo, con le antenne e una corona in testa, tutto verde e un po’ molliccio.
La mia vita è cambiata perché non sono più andato a scuola, non sono più andato a nuoto, non ho visto papà, non ho visto i miei amici, le maestre e i miei parenti.
Quando mi hanno detto che non sarei più andato a scuola ho provato tristezza perché mi mancavano tutti.
Mi sono mancati di più: papà, i miei amici, le mie maestre e i miei parenti. Però ho avuto più tempo per riordinare la mia stanza e il salotto. Non mi piace riordinare ma stavolta l’ho dovuto fare.
Ho anche dipinto con i pennelli. Ho imparato anche ad usare il pc, prima non ero capace anche perché non ce n’era bisogno.
Coronavirus, vorrei dirti di andartene dal mondo perché sei un nemico per tutti.
A settembre mi auguro che tu sia sparito definitivamente anche perché vorrei tornare a fare tutto ciò che facevo prima.