di Mazzuccato Leonardo Classe 1^ B. – Ora che le cose sembrano andare meglio e dopo che l’inizio della Fase 2 ha sciolto o allentato le ristrettezze dei protocolli sanitari in cui sono stati coinvolti i cittadini della mia città, desidero scrivere le mie impressioni in quest’articolo, in quanto la Zona Rossa è stata applicata anche a Venezia dove ci vivo anch’io, ma soprattutto perché come impianto urbanistico particolare mi piace molto.
A Venezia la Zona Rossa è iniziata l’8 marzo allo scopo di contrastare e contenere gli effetti della pandemia da Covid -19 attraverso la decisione del Premier Giuseppe Conte che vietava fino al 3 aprile ogni spostamento non indispensabile nelle Province di Treviso, Venezia e Padova. Il Governatore del Veneto Luca Zaia si era opposto perché la Regione veniva divisa in due parti con metà province costrette a sottostare alla Zona Rossa e l’altra metà invece aveva restrizioni meno pesanti.
Gli effetti delle restrizioni di emergenza sanitaria provocarono delle situazioni sociali nuove e dure da essere accettate, infatti c’erano delle persone che non l’avevano presa bene questa decisione, altre che cercavano di aiutare coloro i quali avevano difficoltà ad andare a farsi la spesa contribuendo personalmente all’acquisto dei beni essenziali, altri ancora che volontariamente cercavano di dare un aiuto oggettivo con dei ganci per tirare su passando per le finestre i vari oggetti occorrenti del vivere quotidiano. Tutto questo è accaduto soprattutto quando il picco pandemico aveva raggiunto la punta che registrava tantissimi decessi a livello nazionale.
Quando è iniziato il periodo della Zona Rossa personalmente mi trovavo fuori Regione ed ero in Emilia Romagna e precisamente a Bologna per frequentare un Corso di Numerologia Antica Caldea che è una antica scienza diagnostica del carattere e sentita la notizia inizialmente mi sono preoccupato, ma poi mi sono un po’ tranquillizzato per il fatto che si poteva ‘stare a casa’ anche se mi dispiaceva perché non potevo vedere e stare con i miei amici e così anche per i professori, e in più, devo dire che sono dispiaciuto anche in questo momento perché vorrei essere insieme con il mio professore Vallone a fare gli articoli con i miei amici della Redazione del ‘Foscarini News’.