di Gaia Miglietta –
” Leggere ci dà un posto dove andare anche quando dobbiamo rimanere dove siamo.”
Voglio iniziare con questa frase a parlare di me e della mia più grande passione: la lettura!
Mi chiamo Gaia, ho undici anni e frequento la prima media.
Fin da bambina ho avuto modo di interagire con i libri, perché mia madre me ne comprava di tutti i tipi, invogliandomi a scoprirli con lei. Quindi la lettura, per me, è diventata un’amica sempre presente e disponibile a starmi vicina, senza chieder mai nulla in cambio.
Ho iniziato a leggere per gioco, balbettando parole quando avevo appena pochi anni e ho proseguito, crescendo, con sempre maggior entusiasmo.
Mai come in questi lunghi mesi, i libri e la lettura sono diventati essenziali per me.
Purtroppo stiamo vivendo un momento difficile, il Coronavirus è entrato nelle nostre vite, cambiandole bruscamente e trasformando la nostra quotidianità come se avesse avuto una bacchetta magica, in grado di fare un potente e terribile sortilegio.
Ci siamo ritrovati chiusi in casa, a dover abbandonare forzatamente tutte le nostre attività e con le libertà fortemente limitate.
Tutto ciò ha portato un senso di timore e ansia, difficile da gestire. Mi è sembrato quasi di ritrovarmi in un libro di fantascienza, dove si racconta di epidemie e virus che minacciano l’umanità.
Spesso la letteratura anticipa la realtà e capita di sentirci protagonisti di qualcosa che ci appare familiare.
Un libro racchiude in sé tante potenzialità: far evadere dalla quotidianità, far viaggiare con la mente, provocare forti emozioni o conflitti, immaginare luoghi e situazioni.
Ci sono libri che restano nel cuore, altri che, invece, sono collegati a eventi meno piacevoli.
Quando inizio una lettura, mi perdo tra le sue pagine e cerco subito di capire se potrebbe esserci qualche personaggio con il quale immedesimarmi. Poi penso all’ autore del libro e mi chiedo come e perché abbia scelto di scrivere proprio quella storia, in quel determinato momento della sua vita. Cosa avrà pensato, immaginato e provato?
A volte mi capita di partecipare attivamente alla storia creando un legame con uno dei personaggi, vedendo in lui quasi un nuovo amico, appassionandomi alle sue vicende.
Un libro è un’occasione di arricchimento o ispirazione. Forse ci insegnerà cosa fare o non fare in determinate situazioni, ci darà qualche suggerimento inaspettato, ci ricorderà che la vita è ricca di storie, avvenimenti, pensieri, culture differenti dal nostro modo di essere.
Un libro offre lo spunto per confronti e riflessioni, rinforza la cultura, arricchisce il vocabolario e migliora il modo di scrivere.
E poi si può leggere ovunque, senza infastidire nessuno.
Per me la lettura è una valvola di sfogo, un nuovo amico da conoscere, un paese da scoprire, una vacanza rilassante, un passo nel passato e un salto nel futuro, un treno su cui salire anche in ritardo, una frase da scrivere sul diario, un messaggio da dedicare a chi amo.
Leggere è una porta aperta sul mondo che proprio oggi si sta chiudendo a causa di questa pandemia. Ecco perché ho voluto aprire il testo con quella frase, perché leggendo, ho avuto la possibilità di evadere e distrarmi, pur stando a casa.
E come recita un antico proverbio: “Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca”.