di Anna Capozza, 2 E
Se fossi un fantasma e avessi la possibilità di materializzarmi, ogni notte andrei in giro per il mondo, visitando tutte le città e i paesi più belli.
Come primo viaggio andrei a Parigi perché è la città della moda e dell’amore: la notte andrei a fare shopping in quei negozi aperti fino a tardi ,e se non trovo aperto un negozio che mi piace, passo attraverso la saracinesca, indosso i vestiti più belli e li compro.
Dopo aver fatto shopping, visiterei i monumenti più famosi che si trovano a Parigi: La Torre Eiffel, Il museo del Louvre, l’Arco di Trionfo, La Cattedrale di Notre-Dame. Così posso visitarli in pace senza troppi turisti, e stare tranquilla tutto il tempo ad ammirare le bellezze.
Dall’alto della Torre Eiffel, ammirerei Parigi tutta illuminata dalle luci dei lampioni, delle case, degli hotel; scatterei una foto che posizionerei nella mia camera nel mondo dei fantasmi.
Poi andrei a visitare il museo del Louvre, per ammirare da vicino “la Gioconda” di Leonardo Da Vinci e cercare qualche informazione sul dipinto stando seduta davanti a esso; poi continuerei a visitare questo museo e andrei a vedere la statua della “Nike di Samotracia” e scatterei una foto.
Finita la visita al museo, andrei all’Arco di Trionfo, salirei con l’ascensore tutti i piani per ammirare gli Champs-Élysées.
Per finire andrei alla Cattedrale di Notre-Dame, perché è una delle cattedrali più belle al mondo.
Verso le due di notte andrei nei locali notturni di Parigi e starei a ballare fino alla mattina, perché poi devo ritrasformarmi in fantasma. Conoscerei qualche ragazzo carino e magari mi fidanzerei con lui, anche se potrà vedermi solo di notte, mi divertirei un sacco e farei amicizia con ragazze e ragazzi. Quando mi chiederanno da dove vengo, racconterei che vengo dal mondo dei fantasmi, così si spaventerebbero un poco, anche se alla fine non ci crederebbero e si farebbero una bella risata.
Finirei di ballare nella discoteca e ritornerei nel mio mondo e racconterei questa fantastica avventura ai miei amici fantasmi.
