a cura di Giacomo Petruccioli – classe V/B – plesso Giovanni XXIII –
Mi chiamo Giacomo sono un ragazzino di 11 anni e da grande vorrei fare il calciatore.
Io sin da piccolo volevo fare il calciatore perché questa passione me l’ha trasmessa
papà, infatti appena sono nato la prima cosa che ha fatto il mio papà è stata quella di
mettermi il bavaglino dell’Inter la sua (ed anche la mia) squadra del cuore.
Papà quando avevo 3 anni già mi portava a giocare a calcio con lui in un campetto dietro
casa nostra ed io mi divertivo tantissimo ed ancora adesso non smettiamo di farlo.
Già da 4 anni gioco in una squadra di calcio con la società sportiva Angelana e questo
mi ha permesso di migliorare ed esprimermi molto bene sia a livello tecnico, in quanto
ho migliorato molto il mio modo di giocare, che a livello di rapporti con gli amici.
La cosa che spero tanto è che un giorno durante una partita ci sarà in tribuna un
osservatore che dirà “questo ragazzo sa giocare bene”.
Se questo accadrà magari un giorno potrò giocare per la squadra che tifo e segnare
tanti gol da dedicare alla mia famiglia ed ai miei amici più stretti.
Fare il calciatore richiede tanti sacrifici e certo per diventare un calciatore famoso si
metteranno durante il percorso tanti imprevisti, ma sono sicuro che riuscirò a
combatterli tutti, almeno spero, ma certo è che non mi arrenderò facilmente.
Durante questo periodo trascorso a casa per via del Coronavirus ho incominciato ad
avere anche un altro sogno quello di fare lo youtuber.
Ho visto tantissimo video soprattutto di Favij, uno youtuber che è il più famoso
d’Italia con 6 milioni di iscritti, ma questo è un sogno secondario perché preferisco
segnare per la mia squadra.
Però, a pensarci bene, fare lo youtuber ti permette tante cose che con il calcio te le
sogni come:
1) goderti la vita senza fare grossi sforzi
2) non allenarti tutti i giorni per migliorarti (sotto acqua, neve, vento che richiede
molta fatica)
3) vedere di più i genitori perché lo youtuber li vede tutti i giorni “lavorando” da casa
invece il calciatore costretto a trasferirsi in città lontane vede i genitori un volta
ogni tanto(ed io sono molto ma molto affezionato ai miei genitori).
Diciamo che il sogno principale rimane il calcio, ma male che vada ho il sogno di scorta.
Concludo dicendo che è bello sognare, perché le persone che non hanno sogni sono
persone piatte, senza uno scopo e queste persone rendono il mondo brutto.
Non sempre i sogni devono essere grandi è bello anche quando la mattina ci alziamo e
siamo felici perché dobbiamo realizzare in giornata una piccola cosa che a noi darà
piacere ed anche se è una piccola cosa, ma a noi piace, non dobbiamo mai permettere a
nessuno di impedire di farcela realizzare … MAI!!
Se abbiamo degli obbiettivi da raggiungere durante la nostra vita riusciremo a trovare
più stimoli in un mondo che fa di tutto per non farsi piacere e di questo ne riparleremo
se mi verrete a vedere quando giocherò nel 2030 il derby Inter – Milan.