La natura fa parte al 100% della nostra vita, anche se magari si vive in una zona più urbana dell’altra. I nostri giorni sono vivacizzati dall’ambiente esterno, forse noi non gli diamo molto peso però le nostre azioni e le nostre emozioni sono influenzate da esso. Pensiamo ad esempio a quando ci alziamo la mattina, se vediamo il cielo ingrigito e sentiamo un po’ più di freddo del normale probabilmente non ci alzeremo dal letto con tanta energia, al contrario di una giornata in cui il sole splende e ci riscalda. Questo però dipende sempre dai gusti di una persona. Poi se è una bella giornata si potrà decidere se andare a fare una passeggiata o qualche sport all’aperto. Si può capire quindi da soli la sintonia che ognuno di noi ha con l’ambiente.
Penso che crescere circondati dalla natura sia una delle fortune maggiori che ci possano essere. Magari in una città questa cosa sarà un po’ difficile da fare, ma stare a contatto con l’ambiente naturale, a mia opinione insegna molto, ad esempio il rispetto per gli animali e la grande importanza che ha il nostro pianeta. Probabilmente per varie mancanze nostre la Terra sta subendo i danni, in molteplici modi.
Possiamo partire da come molti animali si vedano rovinare e portare via la loro casa, il loro habitat, come gli orsi polari con i ghiacci artici, i quali si sciolgono lentamente, e i koala con le foreste, le quali vengono abbattute oppure, per altri motivi come l’aumento della temperatura, si incendiano. Inoltre, la vita di molti animali, soprattutto di quelli acquatici, si vede complicata per i rifiuti che vengono lasciati ogni giorno e tutto ciò nuoce alla loro salute e prima o poi nuocerà anche a noi. Tutto questo in dimensioni globali, però andando a concentrarci nel nostro paese potremmo capire quello che sta accadendo a “casa” nostra. Varie catastrofi nel nostro paese ci sono state, ci sono e in un futuro, probabilmente non molto lontano, se ne aggiungeranno di nuove.
Un esempio possono essere gli incendi boschivi, che nell’attuale contesto dei cambiamenti climatici, sono un problema destinato a complicarsi ed aggravarsi nei prossimi anni. Gli effetti varieranno in base alle regioni e alle località, ma in combinazione con gravi siccità e ondate di calore, gli incendi boschivi hanno già conseguenze catastrofiche. I cambiamenti climatici stanno portando, in Europa ed in Italia, ad un aumento del numero di giorni di pericolo e di conseguenza, ad un prolungamento della stagione antincendi rendendo i nostri boschi sempre più vulnerabili.
La variabilità climatica associata all’aumento termico provoca inoltre rischi in aumento di danni da gelata e da altre avversità estreme. Questi ultimi fenomeni nominati si stanno verificando e stanno causando degli enormi problemi agli agricoltori che si impegnano ogni giorno per mantenere alta la qualità del nostro paese. Le risorse idriche tenderanno a diminuire nelle prossime decadi, mettendo in difficoltà il nostro territorio.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici si sta rivelando ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per l’agricoltura italiana di oltre 14 miliardi di euro in un decennio.
Per me è un vero dispiacere pensare che le meraviglie che la natura ci offre, un giorno non ci saranno più, seguendo questa strada. Spero che l’Italia, un paese pieno di arte e storia e invidiato da tutto il mondo per le cose che possiede e per i suoi cittadini, possa essere ammirata ancora nel suo completo splendore come lo si faceva in passato.
Magari per noi giovani parlare con persone più grandi che hanno qualcosa da raccontare della loro vita, ci potrà far capire meglio anche cosa ci siamo persi e cosa continueremo a perdere. Io l’ho fatto e ho provato molta adorazione e invidia nel sentire le storie di qualche parente o vicino, con vicende che avevano degli scenari meravigliosi però che oggi non ci sono più.
Vorrei concludere con una frase, per me molto importante e significativa al momento di parlare del nostro pianeta, detta da Hubert Revees un astrofisico, ambientalista e divulgatore scientifico canadese: “l’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.”
Penso che farà riflettere molti di noi.
A cura di Laura Mele della 1^ “B” liceo europeo