//Iqbal Un bambino…un eroe di Daria D’Isanto e Fabrizio Venetucci della I B

Iqbal Un bambino…un eroe di Daria D’Isanto e Fabrizio Venetucci della I B

di | 2020-05-10T21:38:18+02:00 10-5-2020 18:20|Alboscuole|0 Commenti
    A molti il nome di Iqbal Masih non dice nulla. Eppure oggi sarebbe un giovane di 35 anni e, forse, sarebbe un …famoso avvocato. La sua vita invece è stata davvero molto diversa,  concludendosi purtroppo  tragicamente a soli 12 anni. Il  suo nome rimarrà per sempre associato al simbolo della lotta allo sfruttamento minorile nel Pakistan. Ma andiamo con ordine, per comprendere fino in fondo questa drammatica storia. Iqbal Masih è nato nel 1983 a Muridke, una città commerciale al di fuori di Lahore nel Punjab, in Pakistan, in una povera famiglia cristiana. All’età di quattro anni ,venne “venduto”dai suoi che non riuscivano a  pagare i propri debiti. Avevano infatti chiesto in prestito 600 rupie ad un datore di lavoro locale, che possedeva un’attività di tessitura di tappeti. In cambio, Iqbal doveva lavorare come tessitore fino a quando il debito non fosse stato saldato. Ogni giorno si alzava prima dell’alba e si faceva strada lungo le vie di campagna buie fino alla fabbrica, dove lui e la maggior parte degli altri bambini erano legati con catene ai telai , per impedire che fuggissero. Un giorno Iqbal, avendo compreso che  il suo debito non sarebbe stato mai  saldato, preso dalla disperazione e dalla rabbia, strappò uno dei tappeti. Per questa sua ribellione ebbe  seri problemi con il proprietario della fabbrica,che in seguito,lo vendette.  Così piccolo, era diventato uno schiavo!  La sua non è purtroppo una storia isolata,come lui milioni di altri bambini nei paesi più poveri del mondo sono sfuttati e maltrattati! All’età di 10 anni  Iqbal  riuscì a fuggire dalla sua schiavitù, dopo aver appreso che il lavoro forzato era stato dichiarato illegale dalla Corte Suprema del Pakistan. Credendo di essere in buone mani, andò alla polizia per denunciare il suo sfruttatore Arshad. Ma quei poliziotti erano corrotti, così lo riportarono dal padrone. Iqbal  fuggì una seconda volta e questa volta le cose gli andarono bene! Trovata  la forza di ribellarsi, fece arrestare il suo padrone, denunciò la “mafia dei tappeti”, contribuendo così alla liberazione di centinaia di altri piccoli schiavi. Finalmente senza padroni , iniziò a  frequentare la scuola Bonded Labour Liberation Front (BLLF) per ex bambini schiavi . Nel dicembre del 1994, presso la Northeastern University di Boston, ricevette il premio Reebok Human Rights Award (vista la giovanissima età venne creata una categoria apposita per lui: Youth in Action). Donò poi i 15 mila dollari ottenuti, per costruire una scuola in cui gli ex bambini schiavi potessero ricominciare a studiare. Nel suo discorso di accettazione dichiarò: “Sono uno di quei milioni di bambini che soffrono in Pakistan causa del lavoro forzato e del lavoro minorile, ma sono fortunato che grazie agli sforzi di Bonded Labour Liberation Front(BLLF), esco in libertà, sono qui di fronte a te oggi. Dopo la mia libertà, mi sono iscritto alla BLLF school e ora sto studiando in quella scuola. Dico ai bambini schiavi: se oggi sei libero, anche io sono libero! “   Iqbal è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da Ashraf Hero, un  eroinomane, mentre visitava i parenti a Muridke, in Pakistan, il 16 aprile 1995, era la domenica di Pasqua. All’epoca aveva 12 anni. Sua madre disse che non credeva che suo figlio fosse stato vittima di un complotto della “mafia del tappeto”. Tuttavia, il Fronte di liberazione del lavoro forzato non era d’accordo perché Iqbal aveva ricevuto minacce di morte da persone collegate all’industria dei tappeti pakistana. Al suo funerale hanno partecipato circa 800 persone in lutto. A distanza di tanti anni,la sua storia rimane viva nei nostri cuori. Iqbal noi non ti dimenticheremo mai!