//DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.26 Claudio Ciniglia III B

DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.26 Claudio Ciniglia III B

di | 2020-05-07T08:52:23+02:00 7-5-2020 8:52|Alboscuole|0 Commenti
Caro diario, ieri, dopo precisamente 56 giorni dalla pubblicazione del primo decreto ministeriale, ho finalmente potuto varcare la porta di casa! Certo il percorso è stato breve…. sono riuscito ad uscire per fare due passi sotto il palazzo e ,finalmente,sono andato a trovare i miei nonni( a distanza e con la mascherina) che si trovano nel mio stesso parco. Vedere la luce del sole dopo cosi tanto tempo, mi ha fatto sentire spaesato, quasi mi girava la testa. La mascherina mi è sembrata molto scomoda, ma è l’unico modo per poter tornare ad uscire da soli,non potendo però fare ancora… passeggiate chilometriche . Sai,mi manca molto uscire con gli amici e, anche se a volte svegliarsi alle 7 di mattina era sgradevole , mi manca andare a scuola. Quasi ogni mattina abbiamo le videolezioni di alcune materie, riusciamo ad ascoltare bene le spiegazioni e anche a rispondere ad alcune domande inerenti alla lezione. Ma è ben diverso dalle lezioni in classe, dove siamo tutti più coinvolti e possiamo gestire l’ansia pre-interrogazione, parlando con alcuni amici tra un’ora e l’altra. Dopo le videolezioni, di solito studio per il giorno dopo e poi mi rilasso guardando alcune serie tv o giocando ai videogiochi, anche per sentire i miei amici. Alcune volte, soprattutto dopo pranzo, vado un po’ fuori al balcone, per respirare aria diversa e prendere il sole. Di pomeriggio, prima di cenare, faccio una videochiamata con i miei nonni, zii e cugini che vivono lontano, per sentire le loro voci e guardare i loro volti .E’ l’unica modo che abbiamo per sentirci vicini e poter raccontarci come ciascuno di noi sta vivendo questa situazione! Alle 18 ,anche se sembra difficile… quasi irrealizzabile come idea, facciamo degli allenamenti di calcio in videochiamata, ristretti, ma ci teniamo lo stesso in forma. Prima ci sembrava scontato essere liberi, poter uscire senza limitazioni, ci chiedevamo magari perché fosse così importante la libertà, se semplicemente potevamo restare a casa. Adesso, però, abbiamo avuto una lezione di vita: ora che non c’è più concesso (e chissà ancora per quanto tempo) stiamo capendo quanto sia importante essere liberi e quanto ci rendevano felici tanti piccoli avvenimenti che ci accadevano fuori. Ma questo non è il tempo delle malinconie! Adesso è bene rimanere tutti a casa, torneranno i giorni felici! A domani, caro diario.