a cura di Linda Zatti – classe II/A – scuola secondaria di I grado –
Oggi è esattamente il 28 di aprile questo periodo è stato difficile per tutti ma è vero che fra qualche giorno sarà possibile uscire ed essere un po’ più liberi di prima, perché la situazione sanitaria è leggermente migliorata. Aspettavo questo momento oramai da tempo.
In camera ho un piccolo calendario dove ho segnato ogni giorno che passava fino ad ora. Lo ammetto in questo periodo ho capito cosa significa la mancanza di qualcuno.
Essendo figlia unica ogni giorno che passava mi annoiavo ancora di più, è vero le videochiamate sono state tantissime specialmente al mio cuginetto che ha quattro mesi.
Non pensavo che la scuola potesse mancarmi così tanto, perché non è come l’estate che stai sempre in compagnia degli amici, si scherza, si gioca e soprattutto si sta insieme, questo momento è diverso specialmente perché non si sta in compagnia di nessuno e questo mi dispiace.
Devo confessarti che inizialmente pensavo che stare con la famiglia fosse bello per carità non dico il contrario ma dopo un po’ devo dire che non sopporti più di vedere sempre le solite persone.
Sai appena uscirò lunedì andrò prima dal mio cuginetto perché mia zia ha detto che le serve una baby sitter e anche perché non vedo l’ora di rivederli. Poi andrò dai miei nonni materni, mentre non so quando potrò rivedere la nonna paterna, con zii, zie e cugini perché loro abitano a Bergamo e lì la situazione è stata ed è ancora molto difficile.
In questi giorni quando telefonavo alla nonna mi diceva che pur abitando in città non si sentiva più né il rumore delle macchine né quello degli aerei, ma solo un gran silenzio spezzato solo dalle sirene delle ambulanze e dalle campane che suonano a lutto.