a cura di Giulia Spirito –classe I/E – scuola secondaria di I grado –
Questo periodo che stiamo vivendo ci ha portato a numerosi cambiamenti: non possiamo abbracciare i nostri familiari e i nostri amici, non possiamo andare a scuola fisicamente e non possiamo fare ciò che prima era per tutti la normalità!
Abbiamo dovuto passare, purtroppo, anche la Pasqua, che è un giorno speciale, ognuno nelle proprie abitazioni. La mia Pasqua è stata davvero speciale perché solitamente io e la mia famiglia andavamo a Napoli tutti gli anni per festeggiarla con i nostri parenti, ma quest’anno l’abbiamo passata soli nella nostra nuova casa! Anche se non era quello che avremmo voluto, siamo stati bene!
I preparativi a questo giorno speciale sono stati tanti: la preparazione dei dolci tipici della nostra terra, l’allestimento della tavola, il pensiero per il pranzo e molti altri. Il triduo Pasquale è stato impiegato da tutto ciò, ma anche dal pensiero del significato della Pasqua e di quanto sia bello e importante viverla con i nostri più cari amici e parenti!
Il venerdì Santo, io e mia madre abbiamo preparato le “pastiere”: un dolce di Napoli che poi abbiamo regalato ai nostri amici e parenti vicini. La sera abbiamo seguito alla televisione la Via Crucis. Il sabato Santo abbiamo preparato il pranzo della domenica di Pasqua e abbiamo passato del tempo assieme! La domenica era finalmente arrivata ed io ero eccitata, ma allo stesso tempo triste dentro poiché vedere i miei parenti solo da uno schermo mi ha fatto pensare a quanto io tenga a loro e a quanto mi manchino! La mattina abbiamo seguito la Messa dalla televisione, dopodiché abbiamo proceduto al pranzo.
Ho allestito la tavola nel giardino con vista Assisi e ciò è stato possibile grazie al clima primaverile di quei giorni, che ci ha scaldato e mi ha fatto capire che anche dalle brutte cose può nascere qualcosa di buono, perché c’è sempre un raggio di sole. Infatti un detto cita: “ C’è una crepa in ogni cosa, ma è da lì che entra la luce!”. Io sono convinta di questo e lo ricordo ogni qualvolta succede qualcosa di brutto!
Alla fine del pasto, abbiamo aperto il nostro dolce e io e mia sorella le uova di cioccolato. Questa è stata la mia Pasqua. Spero che un evento del genere non si ripeta, ma uniti ce la faremo, andrà tutto bene, finirà tutto; non so di preciso quando, ma so, e soprattutto spero, che tutto finirà!
Abbiamo cambiato il nostro modo di vivere, il nostro modo di pensare, ed anche di agire. Abbiamo paura. Questo virus ci ha colti di sorpresa e ci ha stravolto la vita; ha cambiato le regole del nostro percorso. Si sta prendendo gioco di noi, ma sono sicura che riusciremo a togliergli quella corona! I nostri supereroi ci stanno aiutando e ci aiuteranno ancora! Loro, che stanno dando il sangue per i malati, loro che lo fanno con amore perché amano il proprio lavoro, loro che spesso sacrificano la vita per salvarne un’altra, seguendo l’esempio di Gesù che ricordiamo con la Pasqua!
Io voglio essere come loro, voglio diventare un medico fiero del proprio mestiere nonostante tutto, un medico che sia saggio e generoso, così tanto da donare la vita, se ce ne sarà bisogno. E per questo, ancora grazie a tutti coloro che stanno combattendo in quest’emergenza che lascerà un segno, non solo in questa Pasqua, ma anche nella storia!
E se per caso dovesse ricapitare un evento simile, prego i posteri di non ripetere lo stesso nostro errore: quello di non godersi a pieno la vita, quello di aspettare sempre il momento giusto per apprezzare ed agire….no, fatelo e basta, le cose giuste non riducetevi a compierle all’ultimo momento, perché le cose belle vanno fatte subito e non bisogna aspettare che un virus ci azzeri e ci induca a riflettere.
Questo è quello che è capitato a noi, ma vi prego, facendo appello alla buona volontà di tutti, di non ripetere gli stessi errori; d’altronde la Storia serve a questo: noi che abbiamo vissuto in prima persona questo momento importante vi sapremo dare dei consigli preziosi, se per caso si dovesse ripresentare questo o un qualsiasi altro virus!