a cura di Sara Sorignani – classe II/E – scuola secondaria di I grado –
La Pasqua di quest’anno, l’anno del coronavirus, non verrà di certo dimenticata !E’ stata sicuramente una Pasqua diversa da tutte quelle che abbiamo passato fino ad ora. Chi non è cristiano e non partecipa alle celebrazioni più importanti per la nostra fede avrà notato di meno la differenza con gli anni precedenti, ma per me, che frequento il catechismo, e per la mia famiglia, è stato molto triste non rivivere insieme ai miei parenti e ai miei amici il Triduo Pasquale e tutte le tradizioni del mio paese.
Il Giovedì Santo, mia nonna, nonostante le preoccupazioni, non ha voluto rinunciare a preparare le torte al formaggio, come faceva di solito. Quest’anno però, ha faticato di meno, perché è stata aiutata da mio padre, che, essendo abituato a impastare cemento, ha mescolato tutti gli ingredienti con energia e in breve tempo. Anche la mia sorellina ed io abbiamo preparato la nostra torta.
Anche il Venerdì Santo è stato molto diverso: il tempo era bello, di solito in questo giorno è sempre brutto e ventoso, tanto è vero che, durante la processione della sera, dobbiamo vestirci di solito come se fosse Natale! Visto che abbiamo dovuto rinunciare alla processione, mio nonno ha messo ugualmente nel mio piazzale una croce con dei lumini, così hanno fatto tante altre persone. Tutti questi lumini accesi mi hanno fatto pensare a tutte le persone morte di Covid-19 nel mondo e alla tristezza dei loro parenti che non hanno potuto dare loro nemmeno un ultimo saluto.
Sabato Santo, i miei nonni si sono dovuti arrendere: hanno rinunciato a preparare il solito cesto pesantissimo, colmo di cibi per la colazione di Pasqua con torta al formaggio, capocollo, salame, uova sode, vernaccia e uova di cioccolato!
La veglia di Pasqua ,in chiesa, mi è mancata molto , ma insieme alla mia famiglia abbiamo assistito alla Messa celebrata dal Papa in televisione .
La mattina di Pasqua abbiamo fatto la colazione insieme ai miei nonni, come tradizione, ma i miei zii e i miei cugini non sono potuti venire e mi sono mancati molto; ho sentito anche la mancanza del pranzo che di solito faccio con i miei nonni materni, che ho potuto solo sentire e vedere, grazie alla tecnologia.
Anche per il Lunedì di Pasqua abbiamo dovuto rinunciare alla solita gita che facevamo al mare tutti insieme per fare una mangiata di pesce! Nonostante mi siano mancate tutte queste cose, mi sento una persona fortunata rispetto a tante altre che in questo momento difficile stanno soffrendo, chiuse tra quattro mura, mentre io ho potuto trascorrere la Pasqua in serenità insieme alla mia famiglia e gustarmi questo inizio primavera tra i fiori del mio giardino . Il prossimo anno, speriamo che tutto sarà finito, così possiamo tornare a godere di tutti quei bei momenti che, soltanto adesso che ci mancano, apprezziamo così tanto!