a cura di Giulia Chiaravalloti – classe II/E – scuola secondaria di I grado –
Quest’anno la Pasqua si è festeggiata il 12 Aprile, in un periodo in cui una pandemia, causata dal Corona-virus, ha costretto la popolazione mondiale a cambiare repentinamente il proprio stile di vita. Infatti, per contenere il diffondersi di questo virus molto letale, siamo stati costretti a vivere le nostre giornate in casa, isolati da tutto e da tutti.
Ciò mi ha portato a riflettere di più sul significato di questa festività.
La Pasqua non è una festa della primavera, ma essa si colloca nel periodo primaverile perché i suoi significati simbolici testimoniano la rinascita della vita naturale ma anche di quella spirituale.
La Primavera è il risveglio della natura dopo l’ Inverno, è il tempo dei fiori che sbocciano, degli alberi che ritornano a piena vita riempiendosi di foglie e fiori colorati.
Il sole ritorna ad illuminare le nostre giornate, che cominciano ad essere più lunghe.
L’arrivo della bella stagione non ha conseguenze soltanto sul ciclo della natura, ma ha effetti benefici anche sul nostro corpo e sulla nostra mente.
Infatti vediamo negli uomini anche un segno di bontà, vitalità, amore e solidarietà; questi aspetti si fanno ancora più importanti ed indispensabili in questi giorni difficili in cui la malattia, la sofferenza, la solitudine e lo sconforto sono protagonisti della vita di tantissime persone.
Esiste perciò una vera e propria correlazione tra l’arrivo della Primavera e le festività pasquali: entrambe hanno in comune il concetto di rinascita, di ritorno alla vita.
La Pasqua celebra, infatti, la resurrezione di Gesù ed é in stretta relazione con quella ebraica chiamata Pesach, che ricorda la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù dell’ Egitto, grazie a Mosè.
L’ultima settimana del tempo di Quaresima è chiamato Settimana Santa ed è un periodo pieno di celebrazioni, che iniziano con la Domenica delle Palme e terminano con il Triduo Pasquale che va dal Giovedì al Sabato Santo; ed è proprio il Giovedì che iniziano solitamente le vacanze pasquali.
Ogni anno, in questi giorni di festa, insieme alla mia famiglia, mi reco dai miei parenti in Calabria ed insieme a mia nonna prendo parte ai vari riti pasquali, come la lavanda dei piedi del Giovedì , e soprattutto alla rievocazione della Via Crucis, che viene rappresentata per le vie della città con così tanta partecipazione e tanto realismo, da suscitare in me ogni volta emozioni molto forti.
Con l’arrivo del Covid -19, la Pasqua di quest’anno è stata moto particolare: niente vacanze in Calabria, cene con amici e parenti, gite fuori porta e riti religiosi…
Quest’ anno ho seguito soltanto la Messa della Domenica, celebrata da Papa Francesco nella Basilica di S. Pietro, che è stata trasmessa in tv.
Nonostante ciò, è stata per me una Pasqua veramente speciale, infatti ho scoperto e vissuto esperienze nuove.
Questo isolamento mi ha permesso di vivere più intensamente la vita familiare, ed ho imparato perfino a cucinare!
Insieme a mia madre e mio fratello abbiamo preparato un pranzo di Pasqua veramente buono, a base di cibi della tradizione, come la torta al formaggio, le uova sode, l’agnello e i dolci tipici.
Nei giorni precedenti alla Domenica di Pasqua, mi sono dedicata alla preparazione dei segnaposto e di tante decorazioni colorate, come fiori di cartapesta, coniglietti di paglia e uova dipinte a mano…
Il momento più divertente della giornata è stato la caccia alle uova di cioccolato, organizzata dai miei genitori in casa e fuori in giardino.
Nel pomeriggio, abbiamo fatto numerose videochiamate, per far sentire la nostra vicinanza e per fare gli auguri ad amici e parenti.
Quella durata più a lungo é stata con mia cugina Maria Luisa, la persona che più mi manca in questo momento.
Successivamente, dopo aver giocato a “ Risiko” in famiglia, abbiamo visto un film intitolato “L’ultima tentazione di Cristo”.
Il Lunedì dell’Angelo, durante la mattinata, ho organizzato tutto per fare un fantastico picnic, a pranzo in giardino, a base di panini con hamburger.
In conclusione, mi sono resa conto, e non solo in questi giorni di festa, che se si ha la fortuna di avere una famiglia, anche i cambiamenti di vita così radicali sono facilmente superabili, perché all’interno del nucleo familiare ti senti forte, protetto e sicuro.
Con i consigli e gli insegnamenti giusti, si può superare qualsiasi ostacolo e difficoltà.
Ho scoperto la semplicità delle piccole cose che ti fanno divertire e stare bene e ho capito che, anche se lontani fisicamente da parenti ed amici, ci si può volere bene e sentirsi comunque vicini con il cuore.