Scrivo quest’articolo ora, in questa situazione così difficile per tutti, perché sono arrabbiata, delusa e, se posso dirlo, schifata dall’immaturità e l’ignoranza del popolo italiano.
In tutto il mondo siamo considerati un popolo ignorante, e io concordo con tutti quelli che affermano ciò, perché purtroppo è la realtà. Da quando è cominciata la fase 2, vedo tante, troppe foto e video di persone, ragazzi della mia età che escono con gli amici, dimostrando egoismo e ingratitudine nei confronti dei medici e di tutto il personale sanitario, che ogni giorno è costretto ad affrontare il mostro, che è il coronavirus, per salvare tante persone che senza questo aiuto non sopravviverebbero. Noto che gli adolescenti di oggi non hanno la più minima idea di cosa significhi la parola “rispetto”.
Un giorno ho chiesto a mio nonno cosa ci fosse di diverso fra i ragazzi di oggi e quelli di allora, lui mi ha risposto “Il rispetto, non lo vedo più, né verso gli adulti, né per le cose e, figuriamoci, per le regole”.
Io ricordo di essermi offesa e di aver difeso i miei coetanei, ma ora mi rendo conto che aveva ragione.
Mi chiedo il perché di tanto egoismo; so bene quanto siano pesanti due mesi chiusi in casa, ma tutt’Italia, anzi, tutto il mondo è coinvolto in questa situazione tremenda e nessuno ne trae alcun tipo di beneficio. L’economia italiana ne uscirà distrutta e molti adulti rischiano il posto di lavoro. Ci troviamo davanti ad un periodo buio, tremendo per chiunque, e sento persone dire che è tutto terrorismo psicologico indotto dai media, che i tamponi sono fallati e che ingigantiscono la cosa più del dovuto, che non hanno il diritto di chiuderci in casa.
Mi domando per quale motivo sia così difficile stare solo a seguire le regole, una volta tanto, perché, secondo me, se delle persone ci rimettono la vita (deboli, anziani o qualsiasi altra condizione), sono sempre vite umane e nessuno può permettersi di dire che è qualcosa di esagerato, perché fra queste persone ci sono nonni, genitori, cugini o zii di qualcuno, magari proprio i vostri.
La quarantena mi è servita anche a riflettere molto. Dopo questa quarantena, quante persone perderanno il posto di lavoro? Quante famiglie rischieranno di vivere sotto la soglia di povertà?
Gli adolescenti di oggi sono così superficiali, nauseanti, ed ero anche io così; non riesco a mettermi nei panni dei ragazzi che si troveranno in questa situazione, né tantomeno dei poveri genitori, e sono molto preoccupata per la scia di distruzione economico-sociale che la pandemia si porterà dietro.
Ti ringrazio, caro lettore, per esserti preso la briga di leggere fino alla fine lo sfogo di una ragazza arrabbiata e spero che sia servito anche a te come riflessione.